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18/10/2020 10:00:00

Vigneto allagato da conduttura idrica a Birgi. Giudice ordina la riparazione al Comune di Favignana

 E’ stato necessario presentare un ricorso “d’urgenza” ex art. 700 cpc (prevede che “chi ha fondato timore che, durante il tempo occorrente per far valere il proprio diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente ed irreparabile”) al Tribunale civile di Marsala per convincere, questa estate, il Comune di Favignana a riparare la conduttura idrica dell’Eas che doveva portare l’acqua sull’isola e che invece allagava un vigneto di quasi 10 mila metri quadrati in contrada Birgi Novi (località Malopasso).

Un vigneto ridotto ad un autentico stagno. E l’allagamento rischiava non solo di far perdere l’intera produzione di insolia, come poi è accaduto perché l’uva è diventata marcia, ma addirittura di far morire le piante per “asfissia radicale”. Per questo, la proprietaria, la marsalese G. Sammartano, dopo essersi affidata ad un legale, l’avvocato Giuseppe Monteleone, ha chiesto al Comune isolano di riparare subito la conduttura, che passa proprio sotto il suo fondo agricolo. La richiesta, però, non sortì l’effetto sperato. Per questo, a fine giugno scorso, la donna, sempre con l’assistenza dell’avvocato Monteleone ha presentato in Tribunale il ricorso d’urgenza contro il Comune di Favignana e l’Eas. Quest’ultimo in liquidazione coatta amministrativa dallo scorso 2 gennaio con decreto del presidente della Regione, Nello Musumeci.

E il 9 luglio, decidendo in tempi molto celeri, il giudice Francesco Paolo Pizzo ha ordinato al Comune isolano di “eseguire tutte le riparazioni della conduttura idrica necessarie a porre rimedio allo sversamento di acque sul fondo della ricorrente”. A questo punto, il Comune non poteva più sottrarsi ai suoi doveri. E il 18 settembre, l’avvocato Monteleone invia al Tribunale una nota con cui comunica che entro il termine assegnato dal giudice nell’udienza tenuta l’11 agosto “il Comune, tramite ditte incaricate, ha effettuato gli interventi di manutenzione e riparazione della tubazione”. E che “dal momento del completamento delle riparazioni il fondo della Sig.ra Sammartano non è più allagato”. Il legale, quindi, ha chiesto al Tribunale di voler dichiarare la “cessazione della materia del contendere”. E il giudice Francesco Paolo Pizzo ha accolto la richiesta, sottolineando che il Comune di Favignana era “in concreto” proprietario e fruitore della condotta idrica. “Sembrava una questione molto semplice – dice l’avvocato Monteleone – ma in realtà, a seguito della messa in liquidazione coatta amministrativa dell’Eas, tutto è diventato giuridicamente più complicato, con Comune di Favignana ed Eas che si rimpallavano su chi doveva eseguire la riparazione”. Le perdite della condotta erano state evidenziate anche dall’amministrazione comunale di Marsala che, dopo oltre due anni di trattative con la Regione, a metà dello scorso agosto è riuscita a far immettere l’acqua nell’acquedotto comunale che serve la zona di Birgi, che in estate spesso soffre la “sete”, mentre l’acqua della conduttura Eas si disperdeva proprio in quelle zone.