"Siamo in guerra, volete capirlo si o no?", affermazione del viceministro della salute, Pierpaolo Sileri, dottore specializzato in chirurgia dell'apparato digerente ,un dottorato di ricerca in robotica applicata alla chirurgia, docente universitario al san Raffaele di Milano, dal 2018 senatore del M5S e dal governo giallorosso nominato appunto vice ministro. Si è scritto parte del curriculum a testimoniare che nella sua branca e non solo nella sua, è reputato professionista di alto livello.Durante la pandemia abbiamo imparato a conoscerlo, soprattutto nella comunicazione delle decisioni governative e nella divulgazione dei dati virologici. Nelle ore scorse intervenendo in un talk show, a chi gli chiedeva perché la Campania sia zona gialla,rispondendo dapprima con mitezza come aveva sempre fatto,che per i 21 famosi parametri l'hanno fatta rientrare nella territorio giallo, a quelli il governo si è attenuto,poi il suo percepito gli fa pensare che il colore della Campania cambierà, che a breve una "cabina di regia" deciderà il da farsi, se bisognano altre restrizioni. Tirato per la giacca non ha resistito e rivolgendosi agli interlocutori ha asserito la frase riportata. Poi è indubbio che ciò che sta accadendo in Calabria sull'ex commissario Cotticelli e il subentrante Zuccutelli è la classifica "pezza" peggiore del buco,alla quale urge riparare, è una vicenda da "cronache marziane", raccolta di fantascienza in cui si racconta di terrestri che dopo avere invaso e sterminati gli abitanti di Marte con il virus del morbillo, tornano sulla terra devastata da un conflitto atomico. La metafora con il pensiero di Sileri è pertinente, gli esseri umani e la storia lo insegna spesso sono guerrafondai. In questo conflitto il nemico è il Coronavirus, ci vuole unità per sconfiggerlo. Critiche si ma non strumentali perché "siamo in guerra", necessita comprenderlo.
Vittorio Alfieri