Il senatore a vita. La figura è prevista dall'articolo 59 della Costituzione italiana. Lo sono di diritto, salvo rinunzia, gli ex presidenti della Repubblica, attualmente lo è l'ultra novantenne Giorgio Napolitano che già lo era perché nominato da Carlo Azeglio Ciampi, ed anche l'unico ad essere eletto per due mandati al Quirinale.
Ogni presidente può nominare 5 senatori per altissimi meriti in campo, sociale, scientifico, artistico e letterario. Lo sono Rubbia (fisico e premio Nobel), la Cattaneo (farmacologa e biologa), Piano (architetto), Monti (economista), Liliana Segre, l'unica nominata da Mattarella. In passato, accadde per il governo Prodi II, si è molto dibattuto sull'opportunità che loro esprimessero il voto di fiducia agli esecutivi soprattutto quando il loro voto è decisivo. Che ne abbiano diritto formale e costituzionale lo affermò persino l'ex ministro della giustizia della lega Castelli.
La storia si ripete, dopo il ritiro di Italia Viva dal governo Conte bis potrebbero essere determinati nella concessione della fiducia. Anche se arriveranno a sostegno i responsabili, individuabili nella signora Mastella, il marinaio De Falco e i giornalisti Cerno e Ruotolo. Si sono già espressi a favore, Monti, Cattaneo e Segre. Napolitano non glielo permette l'età. Senatore dal latino "senux" , vecchio, saggio , non ci si avventura nell'esegesi dei padri costituenti, si rammentano alcuni, Toscanini, Abbado, Levi-Montalcini, Bobbio, Trilussa e Montale. Sicuramente donne e uomini a pieno titolo Senatori a vita, con libertà di coscienza.
Vittorio Alfieri