"Il fatto non sussiste”. E’ con questa formula che il giudice di pace di Marsala ha assolto un 35enne (A.T.) dall’accusa di lesioni personali alla sua ex compagna.
Il processo era stato avviato a seguito della denuncia della donna che nella querela presentata ai carabinieri della stazione di Petrosino scrisse di essere stata picchiata nel corso di una discussione per pianificare l’affidamento e gli orari nei quali stare con il figlio minore. La denuncia fu presentata il 31 maggio 2016, due giorni dopo i fatti. La donna raccontò che l’ex compagno ad un certo punto si arrabbiò, la prese per il collo e la fece cadere sul pavimento, minacciandola inoltre di denunciarla per sequestro di persona. Lui, infatti, voleva andare via, ma lei gli avrebbe impedito di uscire dalla sua abitazione. Per questo, secondo l’accusa, l’avrebbe afferrata per il collo, dandole uno spintone e facendola cadere.
Poi, lui riuscì a lasciare l’appartamento, che è a piano terra, uscendo da una finestra. Nel processo, l’uomo, difeso dall’avvocato Salvatore Errera, è riuscito a dimostrare, con una registrazione audio del vivace incontro con la sua ex, che lui non l’aveva affatto picchiata. Dall’audio di quell'incontro, infatti, è emerso non ci fu alcuna aggressione. E si sente con chiarezza che A.T. più volte chiede all’ex compagna di farlo andare via: “Famminni iri..va... ca un veggniu chiu... " e di rimando la donna: “Avà Antò finiscila di fare l'antipatico”. E lui: “Fammi nescire.... famminni ire... o minni fai iri o nesci puru tu di cà”. A questo punto, si sente anche una risata della donna. E ciò mal si concilia con il clima raccontato nella querela.