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14/05/2021 06:00:00

Marsala: la sanità, il Covid e il fallimento della politica 

 La questione sanità che riguarda il "Paolo Borsellino" di Marsala, ospedale convertito da più di un anno in ospedale Covid, ha preso una brutta piega. Solo a fine aprile i consiglieri comunali all’unanimità avevano sottoscritto un documento, indirizzato ai vertici dell’ASP e al presidente della Regione Nello Musumeci, senza però avere alcuna risposta.

Nella seduta di mercoledì i consiglieri, in massima parte tutti, hanno deciso di dare vita ad un presidio permanente, una protesta per farsi ascoltare dai vertici e per avere delle risposte chiare e certe.

Lo ripetono quasi tutti in aula, a cominciare dal presidente del consiglio Enzo Sturiano, e per finire ai due consiglieri parlanti di Diventerà Bellissima, Leo Orlando e Gabriele Di Pietra, che sostengono che pur essendo di un partito di maggioranza governativa loro sono stati eletti per difendere gli elettori e non i partiti politici.

Ambizione legittima, peccato se ne siano ricordati solo sette mesi dopo l’elezione, quando a vittoria raggiunta il Paolo Borsellino, allora messo in standby perché c’era da svolgersi una campagna elettorale, è tornato a pieno regime un Covid Hospital. Vi ricordate? 

Sono seguiti lunghi mesi di silenzio, le acque erano chete e se il cittadino volesse scapricciarsi può aprire YouTube e vedersi i vecchi consigli comunali: la difesa per l’allora assessore Ruggero Razza sulle scelte che implicavano le sorti della città di Marsala erano dei consiglieri di maggioranza.

Succede che TP24, e spiace pure citarci, scopre tutte le carte, dalla prima all’ultima, che riguardano il padiglione delle Malattie Infettive (qui tutti i nostri articoli), un gioco di parole e di somme che alla fine dicono solo una cosa: le inaugurazioni fatte non valgono nulla, al momento i soldi non ci sono, si troveranno, ma il progetto iniziale non è più quello di qualche mese fa, dei tre piani a malapena ne verrà fatto uno, e già così c’è da essere ottimisti.

Il re è nudo, i consiglieri non possono far altro che prendere una posizione, non si possono più nascondere dietro le peripezie dei deputati regionali, la cattiva figura è stata servita, perché mentre in aula si snocciolano i numeri dei pazienti in lista di attesa, c’è chi quei numeri li aveva letti già mesi addietro.

I malati non sono spuntati adesso, lo si dica e la si finisca di fare populismo di bassa lega, nemmeno riescono in quello.

Ma c’è di peggio: Diventerà Bellissima, attraverso i suoi consiglieri comunali, dice che è pronta a dare battaglia a Musumeci e al commissario dell’ASP Paolo Zappalà, e allora la domanda che tutti dovrebbero porsi è: perché non chiedono a Paolo Ruggieri, punto di riferimento di Musumeci e vice sindaco, di intercedere? Loro diranno che non sono del movimento del Presidente e che in consiglio il gruppo si chiama ProgettiAmo Marsala, è come dire entro da una porta ed esco ... dalla stessa.

Il consigliere Di Pietra ha tentato di spiegare il perché di questa azione, le parole sono incontrovertibili e si è lasciato sfuggire che sono stanchi di essere presi “ancora” in giro da “qualcuno”, quando è accaduto prima? E visto che è accaduto perché non forzare la mano prima? E chi è questo qualcuno? In politica è bene fare nomi e cognomi altrimenti si è complici dello stesso sistema, che ha portato alla situazione di adesso.

E’ facile adesso protestare, ora che il re è nudo, ora che tutti i nodi sono venuti al pettine ma che non sono stati sciolti.

Paolo Ruggieri sull’occupazione dell’aula parla di “iniziativa legittima ma a mio avviso affrettata, atteso che durante la sospensione dei lavori avevo informato di una prossima risposta del Commissario straordinario dell'ASP, col quale avevo all'uopo conferito, e della successiva dichiarazione in Aula del Sindaco che ha riferito di aver già chiesto una urgente Conferenza dei Sindaci con l'ASP sul tema sanità provinciale. Sulla assistenza sanitaria non dobbiamo dividerci”.

Non può nemmeno passare inosservato il silenzio dei deputati regionali della provincia, se i due di maggioranza, Stefano Pellegrino e Eleonora Lo Curto sono allineati al governo regionale, non può passare per il deputato di opposizione Baldo Gucciardi (PD) che è stato anche assessore regionale alla Sanità.

Questa iniziativa è figlia di un populismo che non produrrà alcun effetto se non avere qualche rassicurazione sul dopo, ed è proprio questo quello di cui preoccuparsi, perché tra qualche mese il peggio del Covid sarà passato: ma quali garanzie ci sono per il Paolo Borsellino, oggi smantellato con una strumentistica trasferita altrove?

In aula il presidente del consiglio ha ribadito che il commissario dell’ASP ha avuto il tempo per incontrare altri movimenti e consiglieri e non quelli di Marsala, alla polemica ha risposto, chiamato in causa, il Movimento VIA: “Relativamente alla questione Sanità a Marsala e nello specifico alla riconversione del Paolo Borsellino in ospedale no Covid, ci preme sottolineare, visto il consiglio comunale di mercoledì, che il Movimento Via non ha avuto alcun incontro con i vertici ASP sui temi della Sanità. Il referente provinciale del Movimento ha accompagnato la consigliera Claudia La Barbera di Trapani, che a sua volta aveva chiesto molte settimane fa un incontro e, pertanto, lo stesso era calendarizzato da tempo sui temi culla termica e altro riferito all’ospedale di Trapani. Il Movimento VIA concorda con la posizione assunta dall’assessore Michele Gandolfo sulla richiesta di incontro con i vertici della Asp, siamo disponibili ad affiancare sia l’assessore che il Sindaco, Massimo Grillo, nel portare avanti l’indicata richiesta. Tuttavia non comprendiamo le spettacolarizzazioni e le primogeniture su eventuali azioni che riguardano l’interesse di una intera collettività”.

Le polemiche sono tante ma ad alimentarle ci riesce benissimo il sindaco Massimo Grillo, che ogni volta che si alza in piedi per parlare di qualsiasi argomento cita, senza mai fare nomi e cognomi, chi, secondo lui, strumentalizza la comunicazione per avere qualche click in più. Già che un sindaco abbia il tempo di vedere i click e di soffermarsi sulle banalità la dice lunga sul tipo di amministrazione. Anziché di avercela sempre con la stampa, di additare qualcuno per il fallimento di un paglione che lui stesso ha difeso e inaugurato tre volte, perché non si sforza di pretendere le giuste risposte dal governo regionale? Invece il Primo Cittadino è ancora alla ricerca di una data certa di avvio e poi di consegna dei lavori del padiglione delle Malattie Infettive, una data alla quale potrebbe arrivarci per intuito da solo: la prossima campagna elettorale per le regionali del 2022.