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16/05/2021 06:00:00

Inquinamento ambientale, i rifiuti abbandonati nel sottosuolo di Marsala. Le foto 

 Rifiuti interrati, nascosti nelle cave della zona Sud di Marsala, rifiuti di cui ancora non si conosce la vera natura e per questo gli inquirenti stanno ancora indagando e verificando sia la qualità dell’aria che dell’acqua. E’ questo ciò che è emerso alla luce della nuova operazione condotta dal Polizia Municipale contro l'inquinamento ambientale.

A due mesi dalla scoperta, nel giro di pochi giorni, di due discariche di rifiuti pericolosi, una nella zona di via Napoleone Colajanni e l’altra in contrada Pastorella, sempre ad opera della Polizia Municipale, gli uomini del Nucleo di Polizia Giudiziaria e Ambientale guidati dal Comandante Vincenzo Menfi, hanno sequestrato un’azienda di smaltimento di rifiuti in contrada Scacciaiazzo - si occupa nello specifico di plastica -, dove hanno trovato, sull’area di circa 5mila metri quadrati in cui opera, rifiuti abbandonati, interrati e occultati nei cunicoli (ne abbiamo parlato qui) e nelle cave sotterranee pertinenti all’azienda. Qui sotto e nella fotogallery le foto e il video della perquisizione dei vigili urbani.

L’indagine, in collaborazione con l'ARPA sezione territoriale di Trapani, a seguito di una complessa e articolata attività investigativa coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Marsala Maria Milia, dopo la perquisizione ha portato al sequestro nei confronti di un'azienda che si occupa dello smaltimento della plastica.

Sono state sequestrate, inoltre, altre considerevoli quantità di rifiuti smaltiti illecitamente, compreso materiale plastico annerito proveniente da impianti serricoli, il tutto all’interno di una vasta area degradata nella quale sono stati trovati anche veicoli dismessi e capannoni fatiscenti, alcuni con coperture in eternit, ed utilizzati come funghaie, dove vi erano state anche collocate rilevanti quantità di “ballette” destinate alla coltivazione dei funghi e attualmente fuori ciclo produttivo, all'interno di ampi locali con coperture precarie e fatiscenti. Già in precedenza il sito sottoposto a sequestro, era stato oggetto di incendi che hanno attirato l'attenzione degli inquirenti.

 Alla luce della nuova operazione ci si chiede cosa succede a Marsala e, soprattutto, il perché un’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti e che ha l’autorizzazione per lo stoccaggio della plastica, finisce, invece, per occultare e smaltire i rifiuti illegalmente, interrandoli nei cunicoli delle cave che si trovano all’interno dell’area di pertinenza della propria attività. Domande che è naturale porsi, e a cui gli inquirenti potrebbero dare presto delle risposte.

Da tempo Marsala è tra le città della provincia di Trapani con una elevata percentuale di persone affette da patologie tumorali e proprio in città si susseguono questi sequestri di discariche di rifiuti pericolosi. Se c’è una correlazione o meno ce lo diranno gli esperti. Gli inquirenti sono al lavoro per verificare se queste discariche sono causa d'inquinamento dell’aria che respiriamo e dell’acqua che arriva nelle nostre case. Su una cosa però si è certi, che non bisogna abbassare la guardia nella lotta ai reati ambientali, molti dei quali continuano a rimanere impuniti.