Il consiglio comunale di Marsala continua la sua protesta, con l’occupazione dell’aula ad oltranza, fino a quando non si avranno le adeguate risposte e certezze sulla riapertura del Paolo Borsellino, convertito in ospedale no Covid.
Il commissario dell’ASP, Paolo Zappalà, ha con una nota indicato i punti di questo percorso oltre ad avere elencato le motivazioni sul perché l’ospedale cittadino venne scelto come Covid Hospital.
Questa risposta, seppure generica e che mai entra nel merito delle vere scelte effettuate e da effettuare, non lascia soddisfatti i consiglieri comunali che continuano la protesta, consiglieri che nel frattempo continuano scollati dai partiti. Il circolo cittadino di Diventerà Bellissima fa sapere che la missiva di Zappalà è esaustiva, quindi prende le distanze dai consiglieri Leo Orlando e Gabriele Di Pietra, cioè dal gruppo ProgettiAmo Marsala, che si muove dentro le azioni politiche di DB. La capogruppo dell’UDC, Eleonora Lo Curto, in un lungo comunicato stampa ha sostenuto la stessa cosa e per di più ha parlato di una riorganizzazione della rete, a cominciare da Trapani che ha subito la menomazione di Pneumologia, reparto indispensabile in un Covid Hospital, che dovrà tornare alla sua allocazione iniziale.
Il problema che evidentemente i consiglieri sottovalutano è che le direttive sui reparti e sugli ospedali non li decide l’ASP ma la Regione, poi l’ASP da seguito a quelle direttive. E siamo certi che la manovra del consiglio comunale non sia tatticamente studiata per dare tutta la responsabilità al vertice aziendale e non al governo Musumeci? Del resto ci saranno le elezioni regionali tra un anno e i deputati devono riabilitare la loro magra figura dopo tutte le passerelle e le inaugurazioni inutili, ci vuole un colpevole perfetto che non ha ambizioni elettorali, e chi meglio del commissario dell’ASP?
Del resto non può sfuggire nel comunicato della Lo Curto il legame tra la maggioranza regionale e Zappalà, specie quando sostiene che il commissario ha scritto su sua indicazione: “Nel merito ho sempre seguito le vicende con la regolarità di un corretto rapporto istituzionale tenuto col commissario Zappalà, che ieri su mia sollecitazione, in una lettera, ha spiegato in maniera circostanziata come tutta la sanità trapanese sia stata riorganizzata per fronteggiare il Covid e come questo abbia determinato lo spostamento di attrezzature, personale e reparti in una logica che prescinde dalle storiche logiche di sanità comunale”.
La deputata lo dice chiaro, solo chi non vuol capire non capisce, la logica post Covid per la riorganizzazione degli ospedali sarà un’altra: “Non v’è dubbio che questa sia anche la strategia con la quale bisogna guardare all’organizzazione del sistema sanitario pubblico, potenziando la medicina territoriale e valorizzando le specialistiche che ovviamente non possono essere parcellizzate. Le rassicurazioni che Zappalà offre mi sembrano sufficienti a far rientrare la protesta dei consiglieri comunali, confidando proprio nell’orizzonte di giugno per riorganizzare l’ospedale di Marsala e non solo, visto che da deputato ho raccolto in questi mesi pure le preoccupazioni che riguardano la pneumologia di Trapani. Questa, infatti, ha dovuto drenare all’ospedale Covid di Marsala le proprie risorse professionali, con un disagio che ha pesato sulla medicina generale del capoluogo e sull’ intero dipartimento che si è fatto carico dell’assistenza a tutti i pazienti che afferivano proprio alla pneumologia di Trapani”.
Nuova versione anche per il padiglione: “Per quanto riguarda il nuovo padiglione di Marsala sarà il direttore D’Urso in commissione sanità a dare tutte le spiegazioni e i ragguagli necessari, rispetto a quanto ci è stato rappresentato, a quanto realmente si sta facendo, ai tempi di realizzazione e infine anche rispetto alle dichiarazioni del Presidente della regione che individua a Palermo nell’ex CTO la realizzazione del più importante polo di Infettivologia della Sicilia, smentendo con ciò le dichiarazioni che l’ex assessore Razza aveva reso proprio a Marsala”.
I cittadini non hanno il tempo e la voglia di perdersi nei comunicati stampa di tutti, vogliono sapere con certezza se possono curarsi e dove, ovvero se sono lasciati al loro destino.