Da un paio di anni Franco Battiato era, letteralmente, scomparso. Ritirato nella sua casa di Milo, non c'erano più sue notizie. Non parlava più un pubblico, non rilasciava interviste, non aveva neanche partecipato alla presentazione della sua ultima raccolta, "Torneremo ancora".
Tanto che i fan si chiedevano che fine avesse fatto il maestro, e diversi amici avevano lanciato l'allarme sulle sue condizioni, con diverse polemiche.
Qui potete leggere un ritratto dell'artista a cura di Tp24.
A raccontare l'ultimo periodo di vita di Battiato è oggi sul Fatto il direttore, Marco Travaglio, che di Battiato è stato amico:
Da qualche anno, dopo la caduta al Petruzzelli di Bari causata dalla stretta di mano troppo prolungata di un fan sotto il palco, la frattura del femore e l’operazione in anestesia totale, era andato via via svanendo. Il
destino l’aveva colpito proprio alla testa. Malattia mai diagnosticata, perché non voleva medici fra i piedi.
Nei concerti aveva iniziato a scordarsi i testi e a sbagliare gli attacchi. Un po’ ne rideva e un po’ ne soffriva. Nel 2015 eravamo insieme a Ottoemezzo: rispondeva a Lilli Gruber a monosillabi, beffardo e tranchant nella sua strepitosa essenzialità.
“Berlusconi? Non è il mio tipo”, “Salvini? Cambio canale”. L’ultima volta che salì su un palco era quello di Renato Zero, ad Acireale, nel 2017: attaccò La cura in ritardo e ne uscì una versione rara tutta speciale, una specie di Gronchi rosa in musica.
Due anni fa, per il suo 74° compleanno, il fratello Michele e l’agente Franz Cattini riunirono parenti e amici nella sua casa di Milo, alle pendici dell’Etna.
Carlo Guaitoli si mise al piano e cantammo un po’ di repertorio. Lui ci guardava felice. E ogni tanto usciva con una battuta, l’aria del bambino che ha fatto una marachella. Ma il suo spirito se n’era già andato da qualche altra parte, nomade in cerca degli angoli della tranquillità. L’altra notte li ha trovati tutti. Ora è finalmente libero.