Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
05/07/2021 10:43:00

Brucia ancora la Sicilia: "Siamo di fronte ad un progetto criminale" 

  Un canadair e un elicottero Sono entrati in azione all'alba per spegnere gli ultimi focolai nella zona di Troina, devastata ieri da un incendio che ha tenuto in allarme la popolazione anche di Agira e Ragalbuto. I mezzi aerei stanno operando nella zona di Feudo Nuovo dove ci sono ancora alcuni focolai.

Questa mattina si registrano nuovi incendi a Grammichele, nel catanese, e a Castellammare del Golfo, nel trapanese. Ieri sono stati 34 i roghi che hanno distrutto decine di ettari di bosco e macchia mediterranea in tutta la Sicilia. Le zone più colpite sono nel palermitano, in particolare quella del partinicese, dove l'autostrada è rimasta bloccata per diversi incendi lungo la carreggiata.
Nel trapanese i vigili del fuoco sono entrati in azione nella zona di Castellammare, tra Monte Sparagio e Castello di Baida.
Ad Agrigento fiamme a Menfi, mentre a Siracusa, devastata in questi giorni da decine di roghi, anche ieri un incendio tra contrada Spalla e contrada Targia ha provocato l'evacuazione di un parco acquatico e di un albergo. Sempre nel Siracusano, tra Lentini e Carlentini, fiamme ad Avola e Cassibile, a Noto, tra Vizzini e Francofonte. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha chiesto l'intervento dei militari dell'esercito nelle aree rurali.

"Siamo di fronte ad un progetto criminale che sta distruggendo tutta la Sicilia. Non è possibile assistere a questa devastazione continua che evidentemente nasconde interessi".
Lo afferma Coldiretti Sicilia rilevando come oltre 1.000 incendi da gennaio costituiscano "una situazione incancrenita".
"A rischiare non sono solo gli agricoltori ma gli incendi lambiscono i centri urbani, provocano panico e lo spopolamento delle aree interne. Complessivamente solo ieri in Sicilia considerando anche il più piccolo focolaio ci sono stati 135 incendi.
Sono circa 400 gli imprenditori agricoli della Coldiretti che hanno aderito alla campagna avviata per porre un freno al fuoco con segnalazioni e azioni di spegnimento ma la situazione è ormai in piena emergenza e per questo occorre agire con piani di prevenzione efficaci", prosegue.
"Oltre al costo degli interventi per emergenza, il fuoco causa la perdita di biodiversità per danni alla fauna e alla flora con boschi di querce, di faggio, di castagno. Nelle aree incendiate vengono impedite tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre decine di migliaia di appassionati a cui si somma la difficoltà per turismo e agriturismo per calo delle presenze nelle aree coinvolte", conclude.