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07/07/2021 07:19:00

La bimba morta nella piscina a casa dei nonni. Ecco cosa è accaduto

Sarebbe rimasta incastrata con i capelli in un bocchettone, non riuscendo più a venire a galla. E' morta così, ieri, in Sicilia, a Trabia (provincia di Palermo) Miriam, una bimba di quattro anni e mezzo, annegata in piscina a casa dei nonni, confinante con quella di famiglia, abitata tutto l'anno. 

Tutto è accaduto  intorno alle 15 di ieri, martedì 6 luglio, in una villetta in Contrada Piani. In corso sono gli accertamenti del caso, ignota al momento la dinamica di quanto successo. A portarla in ospedale a Termini Imerese è stata la nonna. 

La piccola è arrivata già senza vita al pronto soccorso.

Miriam era in piscina quando è rimasta impigliata con i capelli nel bocchettone che si trova nell’impianto per purificare la piscina, di tipo gonfiabile.  Non è riuscita a liberarsi ed è morta poco dopo. In casa c'erano i nonni, e il fratello di 13 anni,  che l'hanno trovata già morta.. 

La procura di Termini Imerese che coordina le indagini ha disposto la restituzione del corpo alla famiglia per celebrare i funerali, accertando che si è trattato di un tragico incidente. I carabinieri hanno sequestrato la piscina e per oggi è stata disposta una perizia.La procura vuole capire se ci sia stato un malfunzionamento della struttura o se questo tipo di piscina abbia degli alti fattori di rischio per i bambini, ma anche per gli adulti. Da una prima verifica dei carabinieri della sezione Investigazioni scientifiche sarebbero infatti emerse diverse anomalie nella sistemazione del motore che è stato fatale per la piccola.

Il padre della giovanissima vittima, Giovanni Di Prima, è un sindacalista della Uil molto conosciuto in provincia di Palermo, perché gestisce con la moglie, Valeria Cardinale, un patronato Uil a Termini Imerese. 

Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. Solo lo scorso mese di maggio un bimbo di 2 anni, Lorenzo, è morto tragicamente dopo essere caduto nella piscina di casa. Il dramma si è consumato a Città Sant'Angelo, in provincia di Pescara. Il bimbo sarebbe caduto in acqua senza che nessuno se ne accorgesse in tempo ed è morto annegato. Quando è scattato l'allarme per lui era ormai troppo tardi. I primi a soccorrerlo, nel tentativo di salvarlo, sono stati i genitori.