Si avvicinano le elezioni regionali ed ecco che in Sicilia spunta una nuova sanatoria. E' stata approvata in settimana dall'Ars e riguarda l'estensione della sanatoria del 2003 anche agli immobili che si trovano nelle aree a vincolo di inedificabilità relativa.
La sanatoria, che fa gridrare allo scandalo Pd e Cinque Stelle, segna anche il passaggio degli ex grillini di Attiva Sicilia, tra loro il mazarese Sergio Tancredi, nell'area di maggioranza, dato che hanno votato a favore. Insomma, sono la stampella del centrodestra.
Si tratta di un provvedimento che legalizza 4000 abusi. Tanto che Legambiente annuncia battaglia: «Chiederemo subito l’impugnativa al governo centrale, ma l’approvazione di questa norma rischia di provocare nuovi scempi edilizi».
In pratica si tratta di un’estensione del condono del 2003, che si applicherebbe così anche alle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativa.
Per il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo "si è consumata la pagina peggiore di questa legislatura. Nonostante gli appelli dell’opposizione il governo Musumeci, in particolare l’assessore Cordaro, e il centrodestra con tutte le sue stampelle sono
riusciti ad approvare il condono. Vergogna: rischiamo di dare il via libera a 4mila abusi".
«Che tristezza vedere ancora una parte dei deputati regionali, anche alcuni folgorati squallidamente sulla via delle sanatorie, cercare di farsi la campagna elettorale con questi metodi, cercando di continuare a sfregiare il paesaggio — accusa il leader di Legambiente in Sicilia, Gianfranco Zanna —. Purtroppo questi vergognosi metodi hanno l’effetto di spingere a nuovi abusi edilizi. L’Ars andrà incontro ad un’altra pessima figura nazionale: l’articolo approvato sarà impugnato, atto che chiederemo immediatamente».
Per Cordaro, però, non è una sanatoria: «Questa norma — sostiene l’esponente della giunta di Nello Musumeci — ripristina la certezza del diritto assente in Sicilia da oltre 20 anni. Sanatoria è quando l’approvazione di una norma determina l’automatica regolarizzazione, nel caso dell’articolo 20 si tratta di vincoli relativi, e quindi il cittadino per poter sanare la sua situazione deve chiedere e ottenere il parere favorevole degli enti preposti al controllo ».
Di fatto è un condono, perché permette di esaminare domande che, pur già presentate, non sono mai state prese in considerazione finora. Il motivo è che nel 2003, quando il governo Berlusconi varò l’ultimo condono edilizio in Italia, arrivarono in Sicilia migliaia di richieste che riguardavano immobili realizzati in aree a vincolo relativo.
Dunque si apre una possibilità di salvare queste case che si trovano in zone, o vicino a zone, in cui le Sovrintendenze hanno posto vincoli paesaggistici o archeologici. Oppure in zone dove c’è un rischio idrogeologico, in particolare quelle nei pressi dei
letti dei fiumi. O, altro caso molto diffuso in Sicilia, in aree definite di pregio. Ovviamente gli immobili realizzati in aree sottoposte a vincolo assoluto (è il caso dei 150 metri dalla battigia) sono stati e restano esclusi da qualunque condono.
In base al condono varato a fine 2003 e i cui termini sono scaduti nel 2004 sono arrivate in Sicilia 92 mila istanze, ben 64.422 delle quali ancora da esaminare. E secondo i deputati la maggior parte di quelle ancora da esaminare riguardano proprio immobili realizzati in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativo. Dunque è proprio fra queste 64.422 domande che c’è la maggior parte dei beneficiari della legge
Spiega il grillino Giampiero Trizzino: "Il condono di Berlusconi escludeva di sanare gli immobili in zone a vincolo relativo. Adesso invece l’Ars si assume la responsabilità di ampliare la legge nazionale, pur non avendone il potere, dando la possibilità di sanare
queste case. È una norma palesemente incostituzionale"
Lo stesso presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, non ha negato che «la norma sul condono è a fortissimo rischio di impugnativa.
Anzi, è probabile che venga impugnata. Ma è giusto approvarla per sollecitare così una pronuncia della
Consulta che esprima una posizione definitiva su questa materia così astrusa»
ATTIVA SICILIA. “Assistiamo ancora una volta alle solite mistificazioni per cui una legge che ha l’obiettivo da tutti condiviso di dettare regole contro ogni forma di abusivismo e che serve ad evitare assolute ingiustizie costruite sul vuoto normativo venga spacciata per una legge di sanatoria. Sono le classiche bugie tipiche di una certa politica incapace di assumersi responsabilità, o a farlo nel modo sbagliato, cosa che avvenne per ben due volte durante il governo Crocetta plaudito dal PD, lontana dal vissuto quotidiano e dalle esigenze dei cittadini. Una politica che ha lasciato decisioni cruciali per la gestione del territorio nell’approssimazione giuridica per non dire nelle mani dei mammasantissima e del conseguenziale circuito di raccomandazioni che spesso tiene in piedi il rapporto tra amministratore e amministrato", lo afferma Attiva Sicilia.
"Noi vogliamo regole, certe e inoppugnabili, vogliamo che chiunque abbia chiaro ciò che è possibile fare e ciò che è assolutamente vietato, vogliamo il ripristino di uno stato di diritto proprio in difesa e a tutela del nostro territorio, delle nostre coste, del nostro patrimonio storico e ambientale".
"E nonostante gli anni trascorsi all’interno delle Istituzioni ancora mi meraviglia l’ipocrisia che si palesa nelle posizioni espresse dal Pd e dai Cinquestelle, una falsa difesa di principi che cozzano contro la logica e contro gli interessi dei siciliani. Senza timore di smentita, parlare di legge di sanatoria oggi serve solo a trovare spazio nei titoli dei giornali e a tentare di mascherare un’inconcludenza politica e istituzionale che non si può giustificare. Entrino questi paladini della bugia a tutti i costi nelle stanze degli uffici comunali, di qualsiasi Comune della Sicilia, e vedano con i loro occhi tra quali paradossi giuridici tante volte i funzionari sono costretti a barcamenarsi, creando talvolta i presupposti per sperequazioni tra territori e vere e proprie ingiustizie. Noi a questo gioco non ci staremo mai e non ci fermeranno bugie e mistificazioni di ogni sorta”.
PALMERI. “Inaccettabile oggi l'approvazione dell'articolo 20 relativo alla ‘compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo’. Quest'articolo prevede infatti un condono straordinario cioè l'estensione del condono edilizio del 2003 agli immobili che insistono sulle aree a vincolo relativo, ossia anche nelle aree con vincoli paesaggistici”, afferma Valentina Palmeri, deputata regionale di Attiva Sicilia e portavoce dei Verdi all’Ars.
“Una riscrittura inammissibile presentata pochi minuti prima della discussione dell'articolo de quo dopo che la norma è stata oggetto di lunghe discussioni e approfondimenti in commissione. L'approvazione di questa sanatoria è un brutto segnale politico, in una Sicilia segnata dal problema dell'abusivismo”, conclude Palmeri.
I DATI. In Sicilia l'anno scorso sono stati scoperti 1.628 abusi edilizi, il 17,1 per cento di quelli individuati in tutta Italia. E le ordinanze di demolizione - secondo un dossier di Legambiente, "Abbatti l'abuso" - restano quasi sempre lettera morta: dal 2004 al 2020 in tutta la Sicilia ne sono state emesse 4.537, ma ne sono state eseguite solo 950, il più delle volte perché nelle casse comunali non ci sono fondi per pagare le ruspe.