Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/08/2021 06:00:00

Incendi in Sicilia: arrivano i Carabinieri. Lega all'attacco di Lamorgese 

Sono arrivati in Sicilia 25 carabinieri forestali provenienti da altre parti d’Italia, venuti a dare man forte agli altri militari dell’Arma, al personale del Corpo forestale regionale e della Protezione civile già impegnati negli interventi nelle aree dell'Isola interessate dagli incendi.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, hanno ringraziato il comandante della Legione Sicilia dei carabinieri, generale Rosario Castello, per avere messo a disposizione ulteriori risorse provenienti da fuori regione.

Gli uomini appena arrivati sono già all'opera per espletare attività prevalentemente di bonifica, ambito in cui sono specializzati, e sono dislocati sul territorio in base alle necessità. La gestione logistica dei nuovi arrivati è affidata alla Protezione civile regionale.
 

INCENDI. Ha continuato a bruciare per tutta la notte la zona attorno ad Alia nel Palermitano. Sul posto questa mattina personale dei vigili del fuoco, del corpo della forestale e la protezione civile. Le fiamme hanno già divorato ettari di vegetazione nonostante l'intervento ieri anche di un canadair e due elicotteri.

I roghi divampati ieri pomeriggio nella zona tra Alia, Vicari, Lercara Friddi e Roccapalumba solo in parte sono stati spenti.

LEGA. Lega all'attacco di Lamorgese. Parla Minardo: "Ho ascoltato con profondo disappunto e delusione le poche parole pronunciate sugli incendi dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ieri a Palermo dove ha riunito il Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza. Il ministro si è limitato a dire che “non ci sono evidenze di una regia occulta che lega i roghi scoppiati in varie regioni”, che “occorre una cultura volta a preservare l'ambiente e il territorio” e che “le pene per i criminali incendiari vanno dai 3 ai 7 anni di carcere”. E nient’altro. Non dobbiamo sottovalutare il disastro che si è generato in queste settimane in molte regioni del Sud e in particolare in Sicilia e a non si possono liquidare gli enormi problemi con quattro parole di circostanza. Invito il ministro a visitare personalmente le aree incenerite dai roghi, ad ascoltare il grido di dolore di cittadini e imprenditori che hanno visto andare in fumo i sacrifici di una vita e a proporre soluzioni e interventi di ben altra portata e spessore. In Parlamento stiamo lavorando per una proposta di legge che preveda un autentico e duro inasprimento delle pene ai criminali incendiari mentre il gruppo della Lega Sicilia all’ARS sta preparando una proposta per un piano di rimboschimento delle aree distrutte e di ristoro a chi ha subito danni. Quello che sta accadendo questa estate in Sicilia sul fronte degli incendi nelle aree boschive, rurali e addirittura nelle periferie di molte città è anomalo, straordinario e sconvolgente. La flora e la fauna sono state duramente colpite, i cittadini sono straziati dalle immagini viste, chi ha lavorato in maniera stoica per spegnere le fiamme è stremato. La Sicilia esige un atteggiamento diverso da quello mostrato ieri ed esige una mole e una qualità straordinarie di interventi e investimenti per la prevenzione e la repressione".

PETIZIONE. A pochi giorni dal suo lancio, ha già superato le 44mila firme la petizione online lanciata su Change.org da Roberto Garavaglia per chiedere al Governo, nelle figure delle Min. Lamorgese e Cartabia, di definire gli incendi dolosi come atti terroristici, “con tutte le conseguenze giuridiche e operative che tale definizione comporta”. La proposta arriva a seguito del “moltiplicarsi di incendi dolosi che distruggono ampi territori e mettono in costante pericolo vite umane”.


“L'incendio doloso è terrorismo perché sparge anonimamente il terrore tra la popolazione che sa di poter morire o perdere i propri beni per opera di nemici che non conosce, che nulla chiedono e con i quali non si può trattare neanche volendo”, spiega l’autore della petizione. “Questi nemici a loro volta, a differenza dei criminali comuni, mettono in conto di poter provocare la morte di persone a loro sconosciute e del tutto estranee a ogni loro interesse”.


“Per quanto riguarda l'impatto degli incendi dolosi sullo Stato, anche qui l'atto criminale è del tutto impersonale e diretto all'unico scopo di distruggere e proclamare la propria forza, superiore a quella di chi dovrebbe impedirlo, cioè lo Stato, incutendo terrore generalizzato.”


Infine, “quando vengono inceneriti territori protetti, come oasi e parchi, si attacca direttamente l'interesse pubblico e quello dell'ambiente naturale, che ha portato alla loro protezione da parte delle istituzioni democratiche, che vengono così, ancora una volta, attaccate.”


“Chiediamo quindi che gli incendi dolosi del territorio siano d'ora in poi giuridicamente qualificati come atti di terrorismo e come tali prevenuti e repressi”, conclude l’autore della petizione parlando a nome di tutti i 44mila firmatari.

FIENO. Subito in campo i primi aiuti alle attività zootecniche duramente colpite dagli incendi. È già on line sul sito della Regione Siciliana l’avviso pubblico per i contributi urgenti alle imprese di allevamento che hanno subito gravi danni a causa dei roghi. Si tratta della prima misura di sostegno varata con urgenza dal governo regionale.

L’avviso è stato disposto dal dirigente generale della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, nella qualità di commissario delegato per lo “stato di crisi e di emergenza”. I contributi erogati potranno essere utilizzati per l’acquisto di foraggi e mangimi, per il ripristino delle recinzioni dei pascoli e delle tubazioni necessarie all’approvvigionamento idrico. «Si tratta di un primo, modesto intervento, in attesa della riprogrammazione dei fondi che il governo regionale sta redigendo per intervenire a sostegno delle strutture aziendali danneggiate dalle fiamme - precisa una nota della Regione - in attesa di conoscere quali sostanziosi contributi vorrà concedere alle aziende agricole il governo nazionale, come assicurato dal ministro Patuanelli».

Le domande dovranno essere presentate via pec al dipartimento regionale della Protezione civile, agli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura competenti per territorio e al dipartimento regionale dell’Agricoltura entro 8 giorni dalla pubblicazione dell’avviso. Sul portale della Regione è disponibile anche il modulo di richiesta.