Va avanti a grandi passi il procedimento penale relativo all’omicidio del 27enne marsalese Luigi Loria, ucciso a coltellate la sera dello scorso 7 ottobre in via Curatolo, davanti la pizzeria Carpe Diem.
La polizia scientifica di Palermo ha, infatti, depositato in Procura la relazione sui rilievi ematici effettuati sui coltelli sequestrati dopo la rissa.
Non è noto ancora l’esito della perizia. Anche se a “fotografare” i fatti di quella tragica sera (mancava circa mezzora alla mezzanotte) sono state alcune telecamere di impianti di videosorveglianza.
La stessa notte, la polizia arrestò i protagonisti della drammatica vicenda. Per aver assassinato Loria, in carcere è finito il 20enne romeno Ion Nodaleanu. E con lui anche il padre, Costantin Tapu, 38 anni, in difesa del quale intervenne il primo.
Tapu è accusato di concorso in omicidio. Sarebbe stato lui, colpendo Loria con due pugni, ad innescare la rissa. Ai due la Procura ha, inoltre, contestato i reati di rissa e porto ingiustificato di armi o oggetti atti ad offendere.
Di rissa devono rispondere, inoltre, un ragazzo romeno di 16 anni, nonché il fratello e la sorella della vittima, Giuseppe e Katia Loria, nei dei quali, il gip di Marsala, dopo l’udienza di convalida dei fermi, ha applicato, rispettivamente, la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e quella dell’obbligo di dimora nel comune di Marsala.
Per il romeno di 16 anni, invece, il Gip del Tribunale dei Minori di Palermo ha disposto la misura degli arresti domiciliari presso una comunità. A difendere i tre romeni è l’avvocato Vincenzo Forti, mentre Giuseppe e Katia Loria sono rispettivamente difesi dagli avvocati Paolo Pellegrino e Vito Cimiotta. Quest’ultimo è stato nominato come difensore da Katia Loria a fine ottobre.