Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/12/2021 06:00:00

I fatti del 2021. La tromba d'aria a Pantelleria: vittime, feriti e devastazione

La tragedia di Pantelleria con la tromba d'aria che ha causato due vittime e nove feriti, è uno dei fatti di cronaca del 2021 raccontati sulle pagine di TP24. Il 10 settembre sull'isola al centro del Mediterraneo, la furia del vento ha investito in pieno una decina di automobilisti all'interno delle loro auto e alcune sono finite sui tetti delle case. La tromba d'aria ha causato la morte di due persone, quattro feriti gravi e altri feriti più lievi.

Il racconto, scene apocalittiche. Auto spazzate via come fuscelli. Pali divelti. Alberi sradicati. Tetti delle abitazioni scoperchiati. Terrore e morte. La gigantesca tromba d’aria che, ieri sera a Pantelleria, ha provocato due morti e nove feriti è arrivata dal mare investendo case e almeno dieci auto che stavano percorrendo la strada perimetrale dell’isola che dalla zona Campobello conduce a Cala Cinque Denti.

Le due vittime - Le vittime sono state scaraventate fuori dagli abitacoli. Una è stata rinvenuta su un muretto. L'altra per terra. L' inferno si è scatenato in pochi secondi. Quattro dei feriti sono in gravi condizioni.  Le vittime sono due residenti: Giovanni Errera, 47 anni, vigile del fuoco, e Francesco Valenza, 86 anni, pensionato. Stavano in due auto, stavano percorrendo la strada che porta al lago di Venere. Sono stati sbalzati fuori dall'abitacolo. «Quello che si è presentata ai nostri occhi è stata una scena apocalittica», dice un soccorritore del 118, uno dei primi a intervenire.

«La segnalazione arrivata al 118 era per un incidente stradale — racconta un altro soccorritore — appena siamo arrivati ci siamo accorti di quelle due auto ribaltate. Non c’è stato nulla da fare. Un cadavere era su un muretto, l'altro per terra».

Il racconto dei sopravvissuti - «Sentivo pioggia e vento fortissimi, qualcosa di davvero anomalo per la nostra isola. Tutto è successo in un momento», dice Pino Guida, residente in contrada Karuscia a Pantelleria. Casa sua dista poco meno di un chilometro dal luogo dove la tromba d'aria ha provocato morte e distruzione. «Dall'intensità della pioggia sembrava come un tornado che veniva dal mare - racconta - da casa non riuscivamo a uscire, tanto era forte il vento. A un certo punto è andata via anche la luce e a quel punto abbiamo pensato che la tromba d'aria aveva provocato danni seri, anche se non potevamo immaginare ci fossero anche delle vittime».

“Abbiamo visto la morte in faccia. Siamo stati sbalzati fuori dall'auto in mezzo alla burrasca di vento e di pioggia”. Raccontano così quei minuti terribili in cui la furia della tromba d'aria ha investito Pantelleria due coniugi rimasti feriti.  L'uomo ha riportato fratture alla colonna vertebrale, mentre la moglie ha una frattura alla gabbia toracica. Sono due dei nove feriti della devastante tromba d'aria che ha fatto anche due vittime: Giovanni Errera, vigile del fuoco di 47 anni, e Francesco Valenza, di 86 anni.
Pochi minuti devastanti in cui la tromba d'aria ha lasciato il mare e virato verso la terraferma, dove nel suo percorso distruttivo ha divelto pali e alberi, distrutto muretti a secco, scoperchiato le robuste case in stile dammuso. “Ha scoperchiato il tetto e la furia del vento si è infilata in tutte le stanza, ha rotto i vetri e tutte le porte”. La tromba d'aria "si è portata via il tetto della cucina, poi ha rotto i vetri. Mi sono rifugiato in una stanza ed ho visto i vetri girare velocemente insieme a pezzi di alberi e foglie. Quando tutto è finito mi sono chiesto come fossi ancora vivo", racconta ancora al Gds Riccardo. Auto scaraventate a metri di distanza, e danni enormi per un'Isola al centro del Mediterraneo, simbolo dell'agricoltura eroica, e di un eroismo che adesso dovrà essere in pratica per ricominciare.

Le testimonianze - "La prima cosa che ho fatto è stato muovere i piedi e le gambe, e ho capito di essere vivo". Parla Onofrio Spadaro, uno dei feriti della terribile tromba d'aria che sabato ha portato morte e distruzione a Pantelleria. "La macchina volava da tutte le parti, c'erano fango e acqua dappertutto" racconta. Dei nove feriti, sette (quattro turisti laziali e tre operai di Palermo) sono stati dimessi in nottata, ma una coppia resta ricoverata nell’ospedale Bernardo Nagar dell’isola. L’uomo ha fratture alla colonna vertebrale, la donna alla gabbia toracica. Dopo l'evento catastrofico causato dalla tromba d'aria che si è abbattuta su Pantelleria, immediati sono stati gli interventi dei soccorritori: Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, personale S.MED.E Operatori sanitari e Comunali, Volontari delle diverse associazioni hanno lavorato ininterrottamente. Ingenti sono stati i danni nell'infrastruttura della rete elettrica.

Quel ritardo che ha salvato la vita - "Ero andato nel centro maggiore di Pantelleria ad affittare una macchina e stato ritornando a casa lungo la strada perimetrale. Erano le 19:00. All’altezza di Bue Marino sono stato investito da una bomba d’acqua. La macchina sbandava ed allora mi sono fermato cinque minuti nell’attesa che la burrasca passasse. Nell’attesa ho anche fatto un filmato. Il ritardo accumulato mi ha salvato la vita”. A parlare a Pantelleria Internet è Gianluca Zunino, milanese, ma residente ad Andorra, turista a Pantelleria dove ha una casa da oltre 30 anni. “Sono arrivato così a Campobello quando il disastro era già successo da pochi minuti. Dentro una Panda gialla c’era un uomo palesemente sotto schock. La Land Rover volata in aria era schiacciata sull’asfalto. L’uomo che viaggiava era stato sbalzato fuori e giaceva nei campi. Un’altra macchina era schiacciata sul muro. Una donna sventolava un fazzoletto e chiedeva aiuto. Io e l’autista di un camion dell’acqua che nel frattempo era arrivato avremmo voluto dare aiuto, ma se avessimo aperto lo sportello saremmo volati via come erano volate le macchine atterrate poi nei campi vicini”. “Ho chiamato il 112 – continua Zunino -. Mi hanno detto di stare al telefono per guidare i soccorritori. Sono arrivate le ambulanze, i carabinieri, i vigili del fuoco. Sono stato fortunato – conclude”.