Dal telefonino cellulare di Salvatore Martino i carabinieri, che indagano a “360 gradi” sull'omicidio di contrada Pegno, potrebbe arrivare la svolta (ne parliamo qui). I militari dell'Arma, infatti, stanno lavorando per ricostruire gli ultimi contatti della vittima, sperando anche di risalire a chi la sera di Natale è andato a prelevare Salvatore Martino dall'abitazione dei suoi genitori dove aveva cenato. Frattanto, sono stati ascoltati i familiari, gli amici e i conoscenti.
“Indaghiamo a tutto campo”, dicono al comando provinciale, ma la pista privilegiata sarebbe quella del mondo dello spaccio alla luce del passato della vittima che nel febbraio del 2020 era stato arrestato proprio per droga. Per il momento, però, il delitto resta avvolto nel mistero.
Salvatore Martino è stato ucciso il giorno di Santo Stefano, tra le cinque e le undici. Dopo aver lasciato la casa dei genitori non ha più dato sue notizie. Il padre lo ha chiamato al telefonino senza ottenere alcuna risposta. Preoccupato si è recato nel casolare, nelle campagne ericine, dove Salvatore Martino, con problemi connessi alla tossicodipendenza e in ristrettezze economiche, viveva assieme ai suoi cani, rivenendolo ormai privo di vita. Aveva il volto tumefatto e segni di violenza sul corpo. Massacrato di botte: il responso dell'ispezione cadaverica. Qualche elemento in più investigatori e inquirenti potrebbero averlo dall'autopsia. Per il momento il delitto resta un giallo.