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12/01/2022 06:00:00

Mazara, per l’angiografo ‘migrante’ ci prova anche Claudio Fava

 Quella dell’angiografo ‘migrante’ se non fosse una situazione tragica – dato che si gioca sulla pelle dei malati – sarebbe, invece, una farsa: genere teatrale antico, ma quanto mai attuale quando si parla di sanità in Sicilia. (Ne parliamo qui).

MESI DI CHIACCHIERE E COMUNICATI – Passano i mesi ed i muri di gomma si inspessiscono, manco si trattasse della strage di Ustica, ma tant’è. Non si riesce ad ottenere uno straccio di risposta e nemmeno una minima considerazione alle molteplici domande, richieste scritte, lettere di sindacati ed associazioni inviate nei mesi scorsi all’Asp di Trapani. A riprovarci, ultimo in ordine di tempo, è Claudio Fava, presidente della Commissione parlamentare antimafia all’Assemblea regionale siciliana.

L’INTERROGAZIONE ALL’ASSESSORE RUGGERO RAZZA – L’ennesimo tentativo di far luce su questa scandalosa situazione prende il via il 4 gennaio scorso. “Con decreto dell’assessorato alla salute (n. 943 del 20/09/2021) – scrive Fava nella sua interrogazione parlamentare indirizzata all’assessore alla Salute – il presidio ospedaliero ‘Abele Ajello’ di Mazara del Vallo viene classificato come DEA di Primo Livello e il presidio ospedaliero di Castelvetrano quale presidio Base; tale classificazione viene recepita (con deliberazione n. 1197 del 24/11/2021) dall’ASP di Trapani. L’ospedale “non risulta – scrive Fava – al momento, dotato di Unità operativa complessa di rianimazione, struttura prevista in quanto DEA di primo livello”.

L’ANGIOGRAFO MIGRANTE – “L’apparecchiatura ‘Angiografo Fisso’ – continua Fava – acquistato per il nosocomio mazarese in sostituzione di precedente macchinario soggetto ad usura e tecnologicamente superato, risulterebbe dirottato presso l’Ospedale di Castelvetrano. Risulta all’interrogante come detta apparecchiatura sia ancora non installata e immagazzinata da oltre 6 mesi poiché risulta non istallabile nella struttura di Castelvetrano a causa la mancanza di adeguati locali previsti dalle norme: in particolare pareti in piombo, spazi definiti per attesa e intervento, ricambi d’aria/ora dall’esterno, temperatura e umidità da mantenere in range molto ridotti”.

A CASTELVETRANO L’EMODINAMICA NON C’È – “Con delibera Asp di Trapani (n.1024 del 07.10.2021) – si legge nel testo dell’atto ispettivo – si procede a variante dell’atto aziendale in cui non compare la prevista creazione della Unità operativa semplice di Emodinamica presso l’ospedale di base di Castelvetrano; le modifiche all’atto aziendale sembrano porre concreti dubbi sulla effettiva idoneità del presidio ospedaliero di base di Castelvetrano ad ospitare una U.O.S. di emodinamica, tenuto conto non solo delle opere da realizzare, ma anche dei costi da sostenere per una simile struttura altamente complessa”.

ALL’ASP REGNA LA CONFUSIONE AZIENDALE – “Tale situazione comporta di fatto, – aggiunge Claudio fava – una situazione di confusione in merito al ruolo nel sistema sanitario regionale delle strutture di Mazara e Castelvetrano; l’Abele Ajello di Mazara del Vallo è recentemente stato rinnovato utilizzando risorse pari ad oltre € 30 milioni di euro, tale intervento si è reso necessario per procedere alla classificazione dello stesso come D.E.A. di 1° livello; l’eventuale nuova istituzione di una unità di emodinamica presso il nosocomio di Mazara del Vallo rispetto all’ospedale di Castelvetrano che è più decentrato, garantirebbe un più ampio bacino di utenza sia a sud di Marsala, che per tutta la Valle del Belice, con tempi di percorrenza assolutamente idonei, inoltre consentirebbe di potenziare l’ospedale di Castelvetrano per garantire al meglio interventi di sanità territoriale”.

RICHIESTA DI NOTIZIE IN MERITO – “Quali notizie – chiede con l’interrogazione presentata dall’esponente de ‘I cento passi’ – abbia in merito l’assessorato regionale? Quale giudizio – continua Fava – venga espresso dall’assessorato in merito alla realizzazione della U. O. S. di emodinamica nel territorio della provincia di Trapani? È prevista una verifica in merito al mancato utilizzo della strumentazione ‘angiografo fisso’ che risulta ancora non installata e non operativa? Sono state verificate – conclude il parlamentare regionale – le condizioni strutturali, logistiche, di sicurezza e di organici per realizzare presso l’ospedale di Castelvetrano una unità operativa semplice di emodinamica?”.
Fosse la volta buona, stavolta, che queste risposte non ‘cadano nel vento’, citando Bob Dylan, e vengano rimosse queste anomalie dalla sanità regionale.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo