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21/04/2023 08:46:00

Segesta inedita: ingresso gratuito il 25 aprile. E poi visite a cantiere aperto, seminari, multiculturalità

Visite guidate, percorsi inediti, differenti chiavi di lettura, esperienze a cantiere aperto: Segesta non smette mai di stupire.

E’ di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento dell’antica strada di collegamento: il prossimo 25 aprile - che da quest’anno, su indicazione del Ministero della Cultura, sarà a ingresso libero in tutti i luoghi della cultura – sarà possibile partecipare ad una visita gratuita al cantiere di scavo, guidata dagli archeologi di CoopCulture. tre turni disponibili, alle 15.30, 16 e 16.30.

Sarà una vera scoperta, in questi giorni la campagna è andata molto avanti e la strada risulta molto più delineata, i lastroni sono numerosi e ben visibili, e sono tornati alla luce anche alcuni gradini. Un’occasione imperdibile anche perché lo scavo si fermerà per l’estate e riprenderà a settembre. A pochi metri, ecco la cosiddetta Casa del Navarca, imponente residenza (o piuttosto archivio, come ipotizzano gli archeologi di recente) di cui sono visibili i resti, una grossa porzione di pavimentazione a mosaico unica nel suo genere, una sorta di antico gioco illusorio a tessere romboidali a tre colori, “sectilia” marmorei (bianco, celeste e verde scuro) che raffigurano una sequenza concatenata di cubi dall’effetto tridimensionale. Una meraviglia, che gli archeologi collegheranno all’impianto urbanistico di Segesta, alle tecniche edilizie per riflettere con i visitatori sulle ipotesi che investono la domus.

Un passo indietro per un’altra “faccia” inedita di Segesta: stavolta si indagano i simboli del sacro disseminati nel sito, che raccontano la presenza di popoli diversi da rintracciare nella stratificazione di stili. Prende il via sabato prossimo (22 aprile) “Segesta incontra le culture. I simboli del sacro”, piano di valorizzazione ideato e organizzato da CoopCulture con la direzione del parco archeologico guidato da Luigi Biondo. Primo step, alle 9,30 nella sala didattica accanto al posto di ristoro all’entrata del Parco, si parlerà di letteratura, paesaggio, religione con due docenti dell’Università di Palermo: Gianluca Saitta (“Le rappresentazioni del paesaggio e della natura nella poesia araba di Sicilia”) e Marco Di Donato (“Islam religione dell’occidente: teologia e violenza, sacro e profano”). Ingresso gratuito, i prossimi appuntamenti saranno il 6 maggio e il 17 giugno. Il progetto Segesta incontra la culture si focalizza sul periodo normanno quando si insediò nell’isola una comunità a forte prevalenza islamica.

A luglio sarà pronto un nuovo itinerario di visita sui simboli del sacro – tassello di un progetto più ampio del Gal Elimos “Monti di Trapani”, parte di Horizon 2020 “INCULTUM Visiting the margins” -, a partire dalla moschea e dalla piccola chiesa di San Leone, che in ogni caso sono raggiungibili dalla strada che sale dall’antico teatro.

L’ARCHEOLOGO RACCONTA IL TEMPIO DORICO DI SEGESTA. Disponibile anche la visita guidata che conduce al Tempio Dorico di Segesta, uno tra i pochi esemplari ben conservati ancora esistenti. I visitatori seguiranno l’archeologo sino al tempio per scoprire gli elementi architettonici e le ultime scoperte. Poi potranno continuare la visita del parco archeologico in autonomia. Disponibili due turni di visita, alle 10.30 e alle 11.45, nelle giornate di venerdì 21, domenica 23 e lunedì 24 aprile. Martedì 25 (ingresso gratuito al Parco) le visite saranno alle 11.15 e 12.30. Ticket: 7 euro.

SEGESTA EXPERIENCE. Una visita approfondita al sito di Segesta, in maniera da non perderne alcuna caratteristica, anche quelle meno indagate. “Segesta experience” è una vera esperienza totale e toccherà il tempio dorico, teatro, l’Agorà, e l’antiquarium, raggiungibili grazie al sistema di trasporto interno al Parco. Sarà possibile partecipare alle 10.30 di sabato prossimo (22 aprile), del 25, e nel prossimo weekend, dal 28 aprile al 1 maggio. Ticket: 15 euro.

Si inizia dal Tempio che si erge incompiuto e solitario sulla collinetta ad ovest dell’antica città, sul Monte Barbaro. Quindi si raggiungerà il santuario delimitato da un recinto sacro, da qui l’acropoli nord, dove sorge lo straordinario teatro con la cavea a ferro di cavallo. Dopo aver osservato le strutture della fase medievale, le mura, il castello, la moschea ed il borgo sommitale, si proseguirà alla volta dell’antiquarium in cima alla collina, che accoglie manufatti con epigrafi in lingua elima redatte in alfabeto greco e la celebre dedica del sec. II a.C. dedicata ad Afrodite Urania, che proviene dal Tempio. Altri reperti provengono dal santuario di contrada Mango e dall’area prospiciente la Grotta Vannella: statuette femminili in terracotta, elementi in osso di strumenti musicali, ceramiche greche, un pendente in avorio con figurina femminile bifronte e alcuni oggetti in bronzo. Le gronde leonine arrivano da contrada Mango.

Info: www.coopculture.it