Il comitato "Invece del ponte" di Messina, già audito giovedì scorso alla Camera, denuncia "il gravissimo rischio che vengano scippati centinaia di milioni di euro previsti dal Mims per migliorare l'attraversamento ferroviario dello Stretto e favorire la transizione ecologica, riducendo l'inquinamento".
"È forte la preoccupazione- spiega una nota - che la rimodulazione del Pnrr con un tratto di penna elimini gli acquisti già programmati di due nuove navi di ultima generazione, togliendo anche la possibilità di riqualificare il naviglio esistente. Non rinnovare e non ambientalizzare la flotta pubblica per l'attraversamento dello Stretto significherebbe mantenere un servizio inefficiente e rinunciare a un importante intervento funzionale alla transizione ecologica. Non c'è alcuna giustificazione per questo scippo. La realizzazione del ponte non avverrà né domani né dopodomani. Non esiste un progetto preliminare concluso".
Il comitato sottolinea poi come il costo dell'opera sia ad oggi "indefinito e sicuramente superiore ai 14-15 miliardi. Non esiste allo stato alcun finanziamento né pubblico né privato. Nessuno può dire se al costo attuale l'opera potrà superare positivamente la valutazione costi-benefici. Sia RFI che gli operatori privati hanno chiarito in Commissione Trasporti e Ambiente che il traghettamento navale dovrà comunque continuare anche qualora il ponte dovesse essere realizzato, per servire i pendolari (oltre 2 milioni di passaggi l'anno) e per garantire la continuità territoriale nei casi di inagibilità del ponte. La motivazione di chi suggerisce che il ponte renderebbe superfluo e non giustificato l'ammodernamento della flotta pubblica è dunque totalmente infondata".