Da un lato i comuni che non hanno le competenze per portare avanti i progetti finanziati con fondi europei. Dall’altro i fondi, per aiutare i comuni a progettare opere per spendere i fondi europei, che vengono cancellati.
E’ il paradosso tutto siciliano, di una regione che non ha, e che se ha non sa spendere. Un’isola destinata a stare nelle retrovie, e che adesso rischia di perdere l’ennesimo, costosissimo, treno dei fondi europei.
A partire dai fondi che servono ai Comuni per reclutare personale con le competenze specifiche per imbastire i progetti per avere i fondi europei. Ebbene, il fondo da 200 milioni di euro destinato a sostenere i Comuni in affanno nella progettazione del Pnrr e del Fondo di sviluppo e coesione è andato in fumo.
Il tutto dopo che il Governo Meloni ha ha impugnato buona parte della prima legge di stabilità targata Schifani. E così i sindaci si trovano nei guai. E rischiano di andare in fumo progetti importanti per svariati milioni di euro.
“Solo un quarto di progetti finanziabili con le risorse europee di Agenda Urbana del Po Fesr 2014-2020 è in dirittura d'arrivo e c'è grande incertezza sulle somme che non saranno spese entro il 31 dicembre di quest'anno”.
A lanciare l'allarme all'Ars è stato il presidente delle commissione Ue , il 5 stelle Luigi Sunseri, che ha convocato a palazzo dei Normanni i sindaci delle aree interessate per fare il punto della situazione assieme al direttore del dipartimento generale alla programmazione regionale, Vincenzo Falgares, e per “sollecitare un cambio di passo e smuovere “la montagna di fondi europei che per l'ennesima volta rischia di partorire il topolino di appena qualche investimento pubblico”.
“ Al 24 aprile scorso – dice Sunseri - su Caronte erano stati caricati 157 progetti per una quota ammessa al programma di circa 230 milioni di euro. Ma solo 100 milioni ha avuto impegni giuridicamente vincolanti, mentre sono stati chiesti a rimborso alla UE poco più di 24,5 milioni di euro su 9 progetti”.
“Non possiamo – aggiunge Sunseri – che esprimere grande preoccupazione per i ritardi nella spesa dei fondi europei che ci trasciniamo dal governo Musumeci e per l'enorme incertezza per le somme che non si riusciranno a spendere entro il 31 dicembre 2023”.
L’allarme dei sindaci
“L’allarme lanciato dal presidente della Commissione UE dell’ARS, Luigi Sunseri, in merito all’eventuale perdita, per i Comuni siciliani, di una consistente parte dei fondi relativi all’Agenda Urbana del Po Fesr 2014-2020, arriva in ritardo e non fa altro che avvalorare le svariate denunce fatte, nei mesi scorsi, dall’ANCI Sicilia sulle tante criticità dei Comuni siciliani, chiamati a gestire ingenti risorse in assenza degli strumenti economici, normativi e delle professionalità necessarie”. Ha dichiarato Paolo Amenta, presidente dell’ANCI Sicilia.
“Come abbiamo più volte denunciato, nelle sedi competenti, aggiunge Amenta - l’attuale sistema istituzionale e di governo del territorio, la carenza di figure professionali all’interno della pubblica amministrazione locale, l’assenza di un’assistenza tecnica dedicata, la mancanza di specifiche risorse finanziarie destinate alla progettazione, il mancato avvio del piano di rafforzamento della capacità istituzionale e le diffuse carenze nell’adozione dei principali strumenti di programmazione e di pianificazione del territorio non permettono ai comuni siciliani di utilizzare i finanziamenti europei”.
“È’ necessario un cambio di passo che ponga rimedio alle tante falle legate alla Programmazione 2014-2020 e trovi la soluzione per far transitare i fondi della Programmazione 2014-2020 in quella relativa al 2021-2027 permettendo la completa fruizione di tutte le risorse.
La situazione a Trapani
Una situazione diffusa tra i Comuni siciliani e non va meglio il comune di Trapani come sottolinea la deputata trapanese Cristina Ciminnisi, vicepresidente della Commissione UE: «Le notizie sul comune di Trapani non sono confortanti. Sono 17 i progetti selezionati e inseriti su agenda urbana "Sicilia Occidentale" che vedono il capoluogo potenzialmente beneficiario di 15,3 milioni di euro. Di questi 17 progetti, sono stati ammessi a finanziamento, solo 9 interventi, poco più della metà, per un importo di circa 4,4 milioni di euro, un valore pari a solo un terzo del complessivo. Dalle informazioni in nostro possesso però non si registra nessun avanzamento di spesa e dal comune di Trapani nemmeno un euro è stato richiesto a rimborso alla Commissione Europea. Ciò è molto preoccupante perché se gli interventi non saranno realizzati nei tempi previsti, si rischia di perdere risorse e opportunità di sviluppo per il territorio».
«Staremo molto attenti e vigileremo – conclude Ciminnisi – che tutti i progetti che non dovessero esser realizzati entro la fine dell’anno vengano messi in salvaguardia con fondi che non intacchino la nuova programmazione e le risorse europee 2021-2027. I progetti presentati devono essere finanziati con i fondi Fesr 2014-2020, non un euro deve ritornare indietro e i Comuni devono fare in modo da rispettare tempi e procedure che l’UE ci chiede».
L’argomento, così, si inserisce tra i punti principali della campagna elettorale a Trapani. Tant’è che c’è stato un botta e risposta tra Ciminnisi e l’assessore Andreana Patti, che nella giunta Tranchida si occupa delle politiche comunitarie. Questa la sua nota.
Lo stupore, l’attenzione e la promessa di vigilare sull’attuazione della spesa comunitaria avanzate dall’on. Ciminnisi, il 26 aprile 2023, lascerebbero quantomeno perplessi interlocutori esperti di Fondi Comunitari se non fosse che le argomentazioni della già menzionata deputata cinquestelle si prestano ad un rigurgito di tipo elettorale”.
L’Agenda Urbana della Sicilia Occidentale formata dai Comuni di Marsala (Organismo intermedio), Mazara del Vallo, Castelvetrano, Trapani - Erice ha messo in salvaguardia a settembre 2022 progetti per un valore di 33.406.377,07 € (di cui 27.266.063 € iniziali con un incremento di € 6.140.313,90 per effetto dell’entrata in vigore nel 2022 del nuovo prezziario regionale). Fra le motivazioni più rilevanti, il nuovo prezziario regionale e la carenza delle materie prime dovute alla guerra in Ucraina hanno reso “per tutti i Comuni della Sicilia” problematica l’attuazione degli interventi che faticosamente erano arrivati alla progettazione esecutiva e alla decretazione del finanziamento, risultato successivamente insufficiente.
È davvero sconfortante che l’ANCI Sicilia abbia chiesto ripetutamente fin dal marzo 2022 di affrontare la problematica sull’attuazione dei fondi comunitari del 2014-2020, mentre qualche “distratto” Onorevole pensa che la questione sia arrivata adesso e “in salsa trapanese”. Persino la Giunta regionale a settembre 2022 con la delibera n. 520 ha messo in salvaguardia sul FSC gli interventi delle Aree Interne rendendosi conto della incompatibilità con i tempi del programma comunitario 2014-2020.
Rassicuriamo l’on. Ciminnisi che per quanto riguarda Trapani le opere saranno salvaguardate e che le soluzioni proposte al Dirigente Generale del Dipartimento della Programmazione sono state tecnicamente anche apprezzate e riprese dal vicepresidente Anci Sicilia, sindaco Roberto Gambino, chiedendo espressamente un approfondimento ulteriore. Trapani guarda anche al futuro della nuova programmazione 21-27 in cui svolgerà un ruolo chiave nell’attuazione della strategia territoriale di 11 Comuni della provincia.
Ci auguriamo un reale impegno dell’on. Ciminnisi che - lontano dall’approccio semplicistico al problema e dai proclami di tipo elettorale - proponga per tutti i Comuni della Sicilia soluzioni perseguibili che realizzino gli investimenti programmati fin dal 2019».