Un weekend immersi nel bianco delle cave di marmo del Trapanese con un obiettivo: migliorare sempre di più la conoscenza e la tutela del settore lapideo, conciliando le esigenze ambientali con quelle della produzione.
Il fine era già stato messo nero su bianco nel protocollo siglato da Giovanni Castiglione, presidente della Sezione marmo di Sicindustria Trapani, e da Giuseppina Pizzo presidente provinciale dell’Ordine degli architetti. Ora la teoria è diventata pratica. E così oltre 100 tra architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, dopo aver partecipato a un incontro su sostenibilità e futuro del marmo, hanno passeggiato tra le cave dismesse di Custonaci, si sono addentrati nella grotta del parco suburbano “Cerriolo” guidati dall’imprenditore Salvatore Coppola, e hanno potuto osservare il mondo della produzione, visitando la cava “Fratelli Calandra” e l’azienda “Sud Marmi”.
“Siamo entrati nella fase operativa del nostro protocollo – dichiara Giuseppina Pizzo – e questo significa conoscere da vicino i materiali locali non soltanto nell’ottica commerciale, ma soprattutto di una attività volta alla diversificazione di mercato con un maggiore impulso verso la transizione ecologica del settore lapideo per le opere d’ingegneria, architettura, design e tecnologia dei materiali”.
“Poter ospitare all’interno del nostro mondo chi poi con i materiali lapidei lavora – sottolinea Castiglione – è qualcosa di fondamentale. Il marmo trapanese rappresenta una preziosa eccellenza nel panorama produttivo mondiale ed è tra i più richiesti. Per questo il nostro obiettivo è quello di restituire ricchezza al territorio attraverso la valorizzazione del marmo stesso, degli ambienti di cava e dei siti estrattivi”.