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31/07/2023 08:52:00

Mazara, sequestro da due milioni e mezzo di euro per Vito Signorello 

11,10 - E' Vito Signorello, 55 anni, l'imprenditore di Mazara del Vallo raggiunto dal sequestro di 2,5 milioni di euro, disposto dal Tribunale di Trapani (sezione Misure di prevenzione).

Signorello è un nome noto alle cronache.

E' accusato di aver ottenuto ingenti somme di denaro dalle banche nonostante le sue condotte per bancarotta ed evasione fiscale.

Avrebbe fatto impresa, secondo l’accusa, mettendo su un sistema illegale così spregiudicato da finire proposto anche per la sorveglianza speciale.

Negli anni Signorello, detto "Paparedda", ha operato con cartello di società, la prima fu la Centrosig, ma anche anche la Sea Touring, e poi Oasi Mare. Secondo l'accusa la sua attività sarebbe stata improntata essenzialmente all’evasione fiscale ed alla distrazione di risorse sia in favore del proprio nucleo familiare che in favore di sempre nuovi progetti economico-imprenditoriali, realizzati a discapito dell’erario e dei creditori. Le altre società oggetto di indagine sono state le srl Anfitrione, Relax and Glamour, Alba resort, Sivimobil e Al Mazari rooms.

Nel tempo Signorello ha subito condanne per bancarotta fraudolenta (legata all'hotel Visir) evasione fiscale, mancato versamento oneri tributari.

Una volta fu raggiunto dal divieto di dimora a Mazara del Vallo, e se andò a vivere bordo di uno yacht ormeggiato nel porticciolo turistico di Marsala.

09,00 - La Guardia di Finanza e la polizia hanno effettuato un sequestro di due milioni e mezzo di euro ad un imprenditore di Mazara del Vallo, per la sua attività illecità ed il coinvolgimento nella commissione di reati finanziari e tributari.

L'uomo ha ottenuto ingenti profitti da operazioni illegali, creando una rete di società amministrate da terzi per evadere le tasse e distrarre risorse a proprio vantaggio. 

L'odierno provvedimento prevede il sequestro preventivo di vari beni, tra cui un appartamento, un locale deposito e quote societarie di sei società situate a Mazara del Vallo. Queste società possiedono un albergo, uno stabilimento balneare con ristorante, terreni con strutture adibite ad autolavaggio e ad uso ufficio. Per evitare il dissesto dei posti di lavoro e dei contratti in essere con terzi estranei al provvedimento di sequestro, le aziende e i beni sono stati affidati a un amministratore nominato dal Tribunale di Trapani che ne garantirà la gestione.

Le attività criminali del soggetto si sono protratte nel tempo, causando danni all'erario e ai creditori. Le indagini patrimoniali hanno rivelato una notevole discrepanza tra i redditi legali acquisiti e la reale disponibilità finanziaria dell'individuo e della sua famiglia. 

Scrivono in una nota congiunta le forze dell'ordine:

In sostanza il modus operandi del proposto, le cui condotte si possono datare fin dall’inizio degli anni 2000, si è sostanziato nell’allestire ed impiantare società (la prima esercente nel commercio di carburanti), gravarle di debiti, non onorarli per poi chiedere ad istituti bancari la rinegoziazione di quegli stessi debiti aprendo nuove e più ingenti linee di credito. Una volta ottenuti i nuovi finanziamenti (che dovevano essere destinati al risanamento della società in dissesto) lo stesso ha puntualmente e
serialmente distratto i fondi ottenuti, intascandone una parte per il proprio sostentamento ed investendo il resto in nuove e sempre più importanti attività imprenditoriali nel settore ricettivo e turistico (hotel, ristoranti e da ultimo anche uno stabilimento balneare, tutti insistenti in Mazara del Vallo), per poi ciclicamente portare le nuove società a bancarotta e reiterare così le proprie condotte illecite.
Nel corso degli anni le società avviate dal soggetto in argomento (direttamente o tramite congiunti e prestanome) acquisivano i beni e le attività delle società condotte al fallimento in precedenza, lasciando di fatto il controllo di gestione all’odierno proposto e sfuggendo ai creditori e, principalmente, alle pretese erariali.
Per queste condotte negli anni ha riportato condanne divenute irrevocabili per i reati di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, mancato versamento di oneri tributari ed altri reati in materia fiscale.
Tale metodologia criminale si è rinnovata sino a tempi recenti, allorquando – lo scorso anno - una società riferibile alla figlia si è aggiudicata, partecipando alla vendita giudiziaria relativa alla procedura esecutiva di una delle ultime società fallite del soggetto in questione, un albergo in Mazara del Vallo,
peraltro oggetto del sequestro odierno.
Tale ultimo episodio ha fornito una straordinaria evidenza circa l’attualità della pericolosità sociale del proposto e la necessità ed urgenza di anticiparne il sequestro dei beni ai fini di un’eventuale confisca di prevenzione.