C'è molta Trapani nel libro inchiesta del giornalista Marco Birolini, "Stato canaglia", pubblicato da Ponte alle Grazie. Un viaggio tra droga, armi e operazioni clandestine, con Trapan che diventa una sorta di snodo internazionale, per le vicende legate a Gladio, al centro Scorpione, alle inchieste di Mauro Rostagno.
Al centro diegli eventi insanguinati raccontati nel libro che legano i fili di una trama comune emerge il ruolo "geopolitico" di Trapani. Nel 1987, all'interno della VII divisione del sismi, nasce il Centro di addestramento speciale (CAS) Scorpione, ufficialmente legato a Gladio - come altri Centri creati in Italia dal 1986 al 1990. Tuttavia, al suo interno opera un'organizzazione parallela con funzioni inesprimibili, protetta dalla struttura ufficiale. Quindi, Gladio a Trapani, come un'utile copertura. Da quando a Giovanni Falcone fu negato di indagare sulle missioni della struttura, specialmente in Libia, Tunisia e Algeria prima del trasferimento a Roma, il velo su quei fatti è rimasto.
Per anni si è dibattuto sul vero ruolo del Centro Scorpione a Trapani. Ora, grazie al lavoro di Birolini, si getta luce su ciò che è stato a lungo tenuto nascosto.
Questo racconto complesso, in cui si intrecciano politica, mafia e strategie oscure, getta nuova luce su eventi sanguinosi che hanno segnato la storia di Trapani. Evidenzia anche la complessità delle connessioni tra i servizi segreti, la mafia e le forze estremiste, con Trapani come fulcro.