Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
01/12/2023 09:08:00

Il flm di Emma Dante è già sparito dalle sale cinematografiche

C'è un problema in Italia con i film belli: non vengono proiettati. Accade per il film "La Chimera" di Alice Rohrwacher, accolto con entusiamo dalla critica internazionale, ma ignorato in patria, e accade anche con l'ultimo film di Emma Dante, "Misericordia".

 Giusto qualche giorno fa la regista ha presentato il film a Palermo con  le attrici Simona Malato, Milena Catalano, Tiziana Cuticchio, Marika Pugliatti, gli attori Fabrizio Ferracane, Carmine Maringola e i bambini che hanno preso parte al film.

"Esistono mondi in cui le donne sono condannate a lottare, se vogliono sopravvivere, a combattere con ogni possibile risorsa per emergere dal degrado e dallo squallore in cui la società pare averle relegate" è scritto nelle note di regia. 

"Misericordia" è la storia di Anna, Nuzza e Bettina – che lavorano a maglia di giorno e si vendono la notte – e del povero orfano menomato che vive con loro.

Ma il film, dicevamo, è quasi impossibile da vedere al cinema. Lo denuncia la stessa regista: "Da oggi Misericordia, a Palermo, non è più in sala. Al momento è programmato in soli sette cinema in tutta Italia, in orari improbabili. è durato due settimane scarse, cannibalizzato da prodotti commerciali. E pensare che tra la scrittura, i sopralluoghi, la ricerca del cast, le prove, le riprese, la post produzione si è lavorato duramemente per tre anni. Mi cadono le braccia nel constatare la leggerezza e la superficialità con cui si archiviano le creazioni sperimentali, lontane da quegli algoritmi che come un mangime nutrono nugoli di polli".