Nei ragazzi in età scolare i dati attuali riportano la frequente e crescente presenza di abitudini alimentari non corrette a cui si aggiunge l’eccessiva sedentarietà. I bambini e i ragazzi vanno quindi guidati verso scelte alimentari adeguate, incoraggiandoli a consumare quantità sufficienti di un’ampia varietà di cibi ricchi di energia e nutrienti. In questa fascia d’età è fondamentale che i bambini riescano ad assumere il giusto apporto di proteine di origine animale e vegetale, vitamine soprattutto C, D e quelle del gruppo B e sali minerali, in particolare calcio, ferro e iodio.
Per garantire all’organismo questi nutrienti, i prodotti della pesca rappresentano sicuramente uno dei gruppi alimentari da prediligere: la piramide alimentare mediterranea ne raccomanda il consumo di almeno due porzioni a settimana sia per adulti che per bambini.
Il nostro amato pesce gioca un ruolo davvero fondamentale nell’alimentazione dei più piccoli grazie all’apporto benefico dei suoi nutrienti mangiandolo almeno due volte alla settimana. Il pesce, infatti, oltre a migliorare le abilità cognitive e di apprendimento grazie alla consistente quantità di omega 3, supporta la crescita e rafforza l’apparato scheletrico grazie al suo alto contenuto proteico, di sali minerali e di vitamine, fra cui la D, essenziale per l’assorbimento del calcio.
In aggiunta ai benefici degli omega 3 sulla salute dei più piccoli, si ricorda l’importanza di esporre i bambini a modelli alimentari sani che includano il consumo regolare del pesce.
L’assunzione di pesce contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari negli adulti; pertanto è evidente che le buone abitudini alimentari acquisite fin da bambini influenzeranno positivamente la salute dell’adulto.
Il pesce è infatti un’ottima fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine e sali minerali, nutrienti fondamentali per uno sviluppo ottimale del bambino. Ciò che rende i prodotti della pesca ancor più preziosi dal punto di vista nutrizionale sono i bassi livelli di grassi saturi e gli alti livelli di acidi grassi polinsaturi, in particolare quelli della serie omega 3.
Le proprietà nutrizionali del pesce azzurro sono:
Ferro: il pesce azzurro contiene quantità significative di ferro, importante per la formazione di globuli rossi e per la trasmissione dell’ossigeno nel corpo.
Calcio: anche se in quantità più piccole rispetto al contenuto di calcio nei latticini, il pesce azzurro fornisce un piccolo contributo al fabbisogno di calcio dell’organismo.
Fosforo: importante per la salute delle ossa e per molte reazioni chimiche all’interno del corpo.
Bassi livelli di mercurio: la maggior parte delle specie di pesce azzurro ha livelli di mercurio relativamente bassi rispetto ad alcuni pesci più grandi, come il pesce spada o il tonno rosso. Pertanto , il pesce azzurro può essere consumato in modo sicuro in quantità moderate.
Il pesce azzurro offre una serie di benefici per la salute grazie alle proprietà nutrizionali sopra descritte, tra cui:
salute cardiovascolare: gli omega 3 presenti nel pesce azzurro possono aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Infatti questi grassi sani possono abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue, aumentare il colesterolo buono (HDL) e ridurre il colesterolo cattivo (LDL). Ciò può contribuire a ridurre l’infiammazione e migliorare la salute delle arterie e del cuore, riducendo il rischio di infarti e ictus.
Salute del cervello: gli omega 3 sono fondamentali per la salute del cervello e possono migliorare la funzione cognitiva e la memoria. Sono stati associati anche a una riduzione del rischio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il declino cognitivo legato all’età. Basti pensare che circa il 60% del cervello umano è costituito da composti lipidici e, di questi, il 35-40% è rappresentato da acidi grassi polinsaturi, principalmente omega 3 di cui il pesce è particolarmente ricco. Tutto questo fa del pesce un alimento ideale per lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso.
Supporto del sistema nervoso: gli omega 3 sono fondamentali per il corretto sviluppo e la funzione del sistema nervoso, sia negli adulti che nei bambini. Durante la gravidanza, il consumo di pesce azzurro può contribuire allo sviluppo cerebrale del feto.
Riduzione dell’infiammazione: gli acidi grassi omega 3 hanno proprietà infiammatorie e possono aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo. Questo può essere benefico per chi soffre di malattie infiammatorie croniche.
Il pesce è una fonte di proteine nobili, più digeribili rispetto a quelli che si trovano nelle carni: povere di tessuto connettivo, durante la digestione producono meno acido urico. Inoltre il pesce ha un contenuto in sali minerali maggiore rispetto a quello delle carni di manzo, agnello, cavallo, pollo e tacchino. I grassi presenti in quantità molto diversa a seconda della specie, sono utili per lo sviluppo delle cellule del cervello e per la prevenzione dell’aterosclerosi: i pesci magri (di mare: branzino, cernia, merluzzo, nasello, orata, palombo, platessa, rombo, sogliola e spigola; d’acqua dolce: luccio, persico e trota) ne contengono meno del 5% di peso. I pesci semi grassi di mare: cefalo, dentice, pesce spada con un consumo minimo, sarda, sardina; di acqua dolce: carpa e salmone) ne contengono più del 5 %; i pesci grassi di mare: sgombro e tonno con un consumo minimo; d’acqua dolce: anguilla ne contengono più del 10%.
Acciughe, sardine, sgombri, aguglie, pesce spatola: è il cosiddetto pesce azzurro, che occupando l’inizio della catena marina, è più povero di inquinanti e può essere usato nell’alimentazione del lattante. Va preparato e pulito con attenzione per eliminare le spine, ma ne vale la pena: è la migliore fonte di acidi grassi omega 3 e di fosfolipidi presente in natura.
Non utilizzate mai per i bambini pesci di allevamento, hanno troppi antibiotici e mangiano farine animali.
Il pesce è importante per l’accrescimento del lattante: nello svezzamento si possono utilizzare sia i liofilizzati (privi di glutine e di proteine del latte) che gli omogeneizzati (privi di glutine) di pesci come trota, salmone e platessa. Nell’alimentazione del bambino si può utilizzare pesce fresco o congelato, ma perché il bambino impari a mangiare il pesce questo deve far parte dell’alimentazione quotidiana della famiglia ed essere presente sulla tavola 4/5 volte a settimana. Se lo rifiuta non preoccupatevi, riproponetelo finché non si sarà abituato al nuovo sapore.
Nei primi anni di vita è bene evitare molluschi, crostacei e pesci conservati (sardine, tonno, sgombri e alici sottolio, aringhe sotto sale) che possono dare sintomi allergici ai bambini predisposti. I pesci magri possono essere dati ai bambini di circa sei mesi, i pesci più grassi vanno dati dopo i 7 mesi. Il pesce va sempre lessato, cotto al forno o al cartoccio.
In qualità di pediatra e di nutrizionista volevo dare degli spunti.
Il pesce magro può essere dato ai bambini a 6 mesi, i pesci più grassi da 7 mesi.
Può essere dato liofilizzato o omogeneizzato (trota, platessa, salmone).
Va dato 4/5 volte la settimana.
Evitare crostacei, molluschi e pesci conservati (sardine, tonno, sgombro e alici sottolio). Evitare pesci da allevamento.
Il pesce è la migliore fonte di acidi grassi omega 3 e di fosfolipidi presente in natura.
Dott. Angelo Tummarello
Pediatra di famiglia
Consigliere provinciale Federazione Italiana Medici Pediatri
Ricercatore e divulgatore scientifico
Marsala Cell.3384553511Email: dott.a_tummarello@libero.it