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22/07/2024 06:00:00

Emergenza idrica. Polemiche a Salemi

 E’ stata presentata un’interrogazione sull’emergenza idrica dalla capogruppo consigliare di minoranza “Scusciu Salemi”, Giusy Spagnolo.

In verità sempre piu’ minoranza dopo l’abbandono a ‘sorpresa’ dei consiglieri Dario Verde e Adelaide Terranova.

Sorpresa, fino ad un certo punto.

Come, ad esempio, alla ‘maître à penser’ del movimento Antonina Grillo. La dirigente di “Italia Viva” pur dicendosi consapevole che la real politik e’ fatta di episodi simili, tuttavia le viene difficile capire quali siano state le motivazioni della ‘diserzione’.

Ma come? Si chiede. Non fu proprio la Terranova nel primo consiglio comunale a proporre Spagnolo come capogruppo? E nel successivo consiglio non fu Verde a definire la lista “Scruscio” un gruppo abbastanza unito?

Domande che hanno solo il gusto della retorica. Perché nella sostanza poco cambia e le motivazioni potrebbero essere molto più prosaiche e prive di dietrologia.

Qualunque esse siano state, oggettivamente, la maggioranza ne esce ancora piu’ rafforzata. Ma si tratta solo di un fatto formale. La nave segue la rotta già prefissata.

La presentazione, ora, dell’interrogazione sull’emergenza idrica potrebbe essere il primo test per la pubblica opinione.

“I consiglieri della lista “Scrusciu”-viene scritto nell’interpellanza – sono ben consapevoli che la crisi idrica e il lungo periodo di siccità interessano l’intero territorio della Regione Siciliana, causa un’eccezionale scarsità di precipitazioni e conseguentemente un’esigua disponibilità di acque nelle falde idriche e preso atto della dichiarazione dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri il 6 maggio 2024” .

Ricordano inoltre che già nel mese marzo l’ex sindaco Venuti comunicava alla cittadinanza la riduzione della portata idrica da parte di Siciliacque s.p.a. e che da segnalazioni dei cittadini la mancata erogazione dell’acqua in diverse zone della città supera i 15 giorni costringendo di fatto la cittadinanza e le attività produttive a rivolgersi a privati, affrontando spese per molti diventate insostenibili.

Non solo. Durante la campagna elettorale il gruppo Scrusciu aveva pubblicamente denunciato situazioni precarie di interi nuclei familiari, che con un eufemismo, il documento qualifica come “caratterizzati da fragilità socio-economiche impossibilitati all’acquisto di acqua o costretti ad ordinarne pochissimi litri alla volta.” Per non dire poveri e privi di reddito.

Ma, giudicando non soddisfacente la comunicazione del Sindaco Scalisi lanciata attraverso i social, chiede al primo cittadino di conoscere e rendere pubblici alla cittadinanza alcuni dati.

Ad esempio chiedono di sapere i dati aggiornati sui volumi d’acqua erogati da Siciliacque e la quantità d’acqua erogata negli altri Comuni della provincia; la turnazione con relativi orari per l’erogazione dell’acqua; i tempi di realizzazione ed effettiva entrata in vigore dei nuovi pozzi e la loro capacità di coprire il fabbisogno comunale; un’eventuale progettualità comunale per l’ammodernamento della rete idrica del territorio; l’ eventuale esistenza o programma di acquisto di autobotti comunali per dare sostegno alle famiglie più bisognose e alle attività produttive da mesi in ginocchio; ed infine qual è la programmazione della Giunta Comunale in materia di emergenza idrica ed altre iniziative intraprese dall’amministrazione comunale per far fronte alla grave emergenza idrica.

Il documento si conclude affermando che il Consiglio Comunale di giovedì 18 luglio, ha visto il gruppo Scrusciu “in perfetto spirito costruttivo e per il bene comune votare favorevolmente alla variazione di bilancio per la costruzione dei nuovi pozzi”.

E poi un accenno al Presidente del Consiglio Calogero Angelo, che ha preso atto dell’interrogazione presentata ha assicurato che nei prossimi giorni seguirà risposta scritta da parte dell’amministrazione comunale agli interrogativi avanzati.

Il tutto, mentre nei piani piu’ alti della politica regionale si litiga come non mai, e si scopre di essere ancora all’anno zero per affrontare, si badi bene, non risolvere, la grave crisi idrica siciliana che i centri tecnico-scientifici già avevano annunciato in tempi non sospetti.


Franco Ciro Lo Re