Ma perché Licari si dimette?
“Devo premettere che il bilancio dei sette mesi trascorsi è stato abbastanza positivo – dichiara Licari - Ho trovato da parte di alcuni amici e compagni una sincera e fattiva collaborazione; mentre da parte di altri ho riscontrato, più che inerzia e sciatteria, una deliberata volontà di ostacolare con qualsiasi mezzo e in tutti i modi ogni iniziativa che io e alcuni componenti della segreteria mettevamo in campo”.
Ancora una volta, dunque, si apre un regolamento di conti all’interno del Pd.
La segreteria Licari ha messo in campo diverse iniziative:
forum tematici, circoli, iniziative per la scuola e per l’ospedale, una iniziativa popolare contro il Sindaco Carini.
Spiega Licari: “Tali iniziative sono state necessarie perché sono servite a far conoscere il Pd nel territorio. Hanno agevolato l’esito della campagna del tesseramento che ci consente di andare ad un confronto congressuale all’altezza delle attese e delle speranze di tutti coloro che guardano con fiducia l’affermazione del Pd e il suo peso politico sullo scenario interno ed internazionale. Una campagna che però doveva essere rivolta a coloro che si sono recati alle primarie il 14 ottobre 2007 innanzitutto, ma aperta a tutti i cittadini che condividevano il nostro progetto. Al problema del tesseramento molti hanno posto molta attenzione, ma anche altrettanta preoccupazione. Io credo che noi avremmo dovuto fugare sospetti e perplessità sulle modalità con cui questo compito così delicato si è svolto. Alla luce dei dati in mio possesso avrei molte riserve circa gli strumenti di trasparenza, di correttezza e di serietà che sono stati utilizzati”.
Insomma, secondo il segretario, il tesseramento non è stato trasparente, e ancora una volta il gioco delle mozioni ha fatto gonfiare le tessere a scapito della partecipazione.
Continua il suo affondo: “Nonostante i risultati ottenuti e l’entusiasmante esperienza che ho avuto modo di acquisire anche in occasione del tesseramento, non posso tacere le molte ombre che temo possono oscurare il cammino che abbiamo intrapreso nel corso di questi mesi.
Si tratta, in primo luogo, di come è stata gestita da parte di alcuni tale campagna del tesseramento. Abbiamo segnalato a chi di dovere alcuni comportamenti discutibili e sicuramente destinati, se dovessero passare sotto silenzio, a inficiare uno dei passaggi fondamentali della costruzione del PD.
La stessa distribuzione delle tessere era iniziata in maniera a dir poco scorretta, in primis per responsabilità del segretario provinciale On. Baldo Gucciardi, il quale ha bypassato “pacchetti” di tessere, senza che io, in qualità di segretario del circolo le avessi controfirmate”.
“Ma questo è soltanto un aspetto formale su cui si potrebbe sorvolare. Resta però quello sostanziale che è assai preoccupante. Scorrendo, anche in maniera affrettata, la bozza dell’elenco degli iscritti, emergono vistose presenze di alcuni nominativi e di intere famiglie fatti iscrivere senza la pur minima selezione con una “approssimata prassi” che va in direzione opposta rispetto all’obiettivo principale che doveva essere quello di un coinvolgimento dei cittadini ad aderire sulla base di una convinzione”.
“È evidente che vi è una sproporzione nel rapporto fra “nuovi” iscritti e i potenziali elettori, qui a Marsala. Partendo dal dato nazionale che è di circa 820.000 iscritti rispetto agli elettori che sono stati, alle ultime consultazioni , credo, circa 8.000.000. A Marsala il rapporto invece è stato di 1200 iscritti a fronte di circa 5800 voti andati al PD. Il raffronto è abbastanza eloquente”.
Ecco perché Licari rassegna le dimissioni da coordinatore del Circolo del PD di Marsala.
Secondo indiscrezioni la segreteria del Pd si è accorta della presenza in giro a Marsala di ben 500 tessere non vidimate dal segretario comunale. Sono state fatte delle indagini a campione su alcuni di questi nominativi, e si è scoperto che molti non sapevano neanche di essere tesserati, oppure che dichiaravano di non votare Pd e di essere di tutt’altro orientamento politico. Non solo, ci sono delle anomalie, ad esempio, una quantità impressionante di tesserati residenti nella Via Messina. Trenta iscritti solo a Digerbato, dove il Pd ha preso alle scorse elezioni appena settanta voti....
Ma non finisce qui. Perché Licari annuncia: “Questa decisione non vuole significare però “un tirarmi indietro”. Tutt’altro. Il mio impegno politico nel corso della campagna congressuale sarà totale. Affronteremo con moltissimi cittadini, che hanno voluto aderire al PD con convinzione e a tanti altri militanti che hanno voluto dare un contributo importante in tal senso per la costruzione di un’alternativa al Governo di destra del Paese e della nostra città di riuscire ad affrontare e superare difficoltà ed ostacoli di ogni genere, cui certamente andiamo incontro. Fra questi ostacoli e difficoltà ve ne sono alcuni molto insidiosi che occorre subito rimuovere che sono quelli che proiettano una cattiva luce sul nascente soggetto politico. Mi riferisco in primo luogo ai comportamenti di quei personaggi che si sono mossi in maniera poco corretta in tutti questi mesi. I quali continuano a muoversi pensando di utilizzare o di stare nel Pd perché ciò potesse servire alle loro carriere politiche. Esercitando o tentando di condizionare alcune persone o famiglie avvalendosi del proprio status o del proprio ruolo ricoperto in alcuni settori influenti sulla società . Questo è accaduto nei confronti di alcuni iscritti. In tal modo non solo si dà un segnale negativo ai nuovi tesserati e ai potenziali elettori del Pd, ma si vuole continuare a far politica solo come occupazione di posti di potere con tutti i mezzi, anche quelli più deteriori, che la peggiore politica ha messo e mette in campo senza scrupoli di sorta. Noi invece intendiamo farla, la politica, in maniera profondamente differente: raccogliere il consenso dei cittadini sulla base della serietà , della correttezza, della responsabilità oltre delle capacità e della competenza dei suoi dirigenti sia nazionali che locali. Intorno ad un programma e un progetto di grande cambiamento per il Paese; all’insegna dell’equità sociale, del progresso economico e culturale, della dignità delle persone”.