Il consigliere condannato, eletto a fine maggio 2007 nella lista "Giovani e donne per Marsala - Lo Curto sindaco", è fratello dell'imprenditore edile Maurizio Vincenzo Errera, arrestato nell'ambito delle operazioni antimafia "Peronospera II e III" e condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere per estorsione, con l'aggravante di avere favorito Cosa Nostra.
In appello Errera potrà dimostrare ancora la sua innocenza. Ci si aspetterebbe un sussulto di dignità da parte della politica marsalese, così pronta a congratularsi con le forze dell’ordine per l’arresto dei latitanti, a organizzare incontri con magistrati impegnati sul fronte antimafia.
Scena muta dell’Udc, partito in cui Errera milita. Il consigliere, dicono, si è autosospeso. E questo basta, a quanto pare, ai reggenti del partito a Marsala, il Vicesindaco Michele Milazzo e l’avvocato Stefano Pellegrino.
Ha dichiarato Carini: “La condanna di Errera è molto grave, perché il reato è il favoreggiamento dell’associazione mafiosa. La sua posizione riguarda però la Presidenza del Consiglio. La competenza è di Oreste Alagna. Se fosse stato un assessore io già avrei provveduto. E’ un problema etico politico che riguarda l’Udc”. Un gesto da scaricabarile?
Replica Alagna: “Il collega Errera è stato condannato in primo grado. Aspettiamo notizie dalla Prefettura prima di adottare provvedimenti, come la sospensione. Noi non possiamo fare nulla, prima”. E se la Prefettura non chiama?
Giovedì scorso c’è stata la prima seduta di Consiglio Comunale dopo la condanna di Errera. Non ha parlato nessuno, né la maggioranza, né l’opposizione. Tutto normale. Errera era presente in aula.