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18/02/2025 13:09:00

Mafia e controllo dei pascoli: sei arresti in Sicilia

 Un nuovo duro colpo alla mafia rurale nel Palermitano. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale hanno eseguito sei arresti nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, riguarda soggetti accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso.

Gli affari della mafia di Camporeale: ordini dal carcere

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’attività criminale della famiglia mafiosa di Camporeale, un gruppo che, nonostante il capo fosse già detenuto, continuava a operare con pieno controllo del territorio e degli affari illegali. Attraverso affiliati e familiari, l’organizzazione gestiva il mercato della compravendita di bovini e ovini, imponendo un prezzo stabilito per il bestiame destinato al macello.

Ma l’influenza del clan non si fermava qui. Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva assunto un ruolo di arbitro delle controversie economiche locali, tanto che semplici cittadini si rivolgevano alla cosca per ricevere il via libera all’acquisto di fondi agricoli, per riscuotere crediti da debitori insolventi e persino per risolvere dispute private.

Il controllo del territorio e i favori nei pubblici uffici

L’organizzazione mafiosa deteneva un potere assoluto anche sulla gestione dei pascoli e dei terreni agricoli. I boss decidevano chi poteva usufruire di determinati terreni e chi, invece, doveva restarne escluso. Un vero e proprio monopolio occulto sulle attività rurali della zona camporealese.

A rendere ancora più inquietante il quadro dell’inchiesta, la scoperta del coinvolgimento di un dipendente comunale, che avrebbe falsificato certificazioni attestando il regolare assolvimento degli obblighi di due affiliati alla cosca, relativi alla "messa alla prova", un programma di pena alternativa volto alla rieducazione dei condannati. Questo ennesimo episodio conferma come il sistema mafioso riesca a infiltrarsi anche nella pubblica amministrazione, alterando i meccanismi di giustizia.

Un’inchiesta che svela il potere della mafia rurale

L’operazione dei carabinieri getta luce su un aspetto fondamentale della mafia di provincia, ancora fortemente radicata nel controllo delle risorse agricole ed economiche locali. Non solo estorsioni e traffici illeciti, ma una capacità di gestione e regolamentazione delle attività economiche del territorio, imponendosi come intermediario obbligato tra i cittadini e il mercato.

L’indagine, che ha portato all’arresto di sei persone, dimostra ancora una volta come la mafia continui a operare anche dall’interno del carcere, mantenendo il controllo sui territori e condizionando il tessuto economico e sociale locale.