Quali attività precisamente?
Mi riferisco all’ormeggio delle barche all’interno dello Stagnone, alla navigazione, alla balneazione. Quindi alle diverse attività che andrebbero regolamentate in maniera chiare a nel rispetto delle nostre risorse naturalistiche e paesaggistiche.
Siccome in Consiglio comunale passano spesso piani di lottizzazione e varianti urbanistiche, e spesso sono passati piani di lottizzazione importanti proprio nella zona B, ai margini della riserva, secondo lei sarebbe possibile fare passare in Consiglio una mozione unanime dei consiglieri che dicono “da questo momento noi ci fermiamo su tutto ciò che riguarda la riserva dello Stagnone, invitiamo il Comune e la Provincia a riordinare la situazione dello Stagnone in modo da evitare anche danni futuri”...
C’è da fare una distinzione, innanzitutto, tra zona A che indica la riserva e la zona B, che indica la pre-riserva che non è più di competenza della Provincia ma dell’Amministrazione Comunale. Abbiamo anche discusso della pre-riserva e lo stesso Turano mi ha sollecitato di invitare l’Amministrazione comunale di Marsala di regolamentare questa zona. Anche per evitare di permettere la costruzione di strutture, come in passato, non ecocompatibili. È importante che l’Amministrazione comunale si attivi nel regolamentare la zona B anche per dotarla di attività artigianali, ricettive, sportive come ad esempio il noleggio di biciclette. Quindi attività che possono valorizzare l’intera area della riserva e anche della pre-riserva.
Quanto, secondo lei, è provocatoria la nostra idea che bisognerebbe sottrarre la gestione della riserva naturale dello Stagnone alla Provincia di Trapani e darla a qualcun altro, anche al Comune di Marsala? Anche se noi siamo contrari che gli enti pubblici gestiscano riserve, ci piace che lo facciano associazioni come WWF, Lega Ambiente. Però forse il Comune di Marsala avrebbe più interesse nel gestire questa riserva, che la Provincia vive anche in maniera scomoda a volte, come se fosse una incombenza in più e non una risorsa da valorizzare.
A prescindere da chi gestisce la riserva, l’importante è che oggi su quest’area, che per la nostra cttà è il volano dello sviluppo turistico-economico, vengano buttate delle basi su regole precise che la valorizzino.
È tornato il Consiglio comunale di Marsala, con un argomento fondamentale, ossia quello degli abusivi. Le ordinanze di demolizione sono ormai quasi pronte, le case abusive hanno finito il loro iter e il Consiglio comunale deve valutare se è possibile salvare questi beni che possono essere di pubblica utilità . Il Sindaco rimpalla sempre la responsabilità sul Consiglio comunale che si arrabbia dicendo che non ci sono soldi per le demolizioni, il Sindaco a sua volta dice che invece i soldi ci sono su un fondo di rotazione. Ma c’è la volontà reale di portare avanti questi procedimenti e di ridare spiagge e terreni che sono stati sottratti alla fruizione di tutti o passeranno anni e questi punti rimarranno sempre all’ordine del giorno?
Si trattano appunto di proposte di delibera riguardanti demolizioni di immobili abusivi che sono stati realizzati negli anni 70-80 nella fascia costiera, a meno di 150 metri dalla battigia. Sono immobili che in alcuni casi sono stati realizzati con nessuna concessione edilizia, e in alcuni casi l’autorità giudiziaria ha già emesso una sentenza di demolizione. I sindaci delle precedenti amministrazioni hanno già provveduto a firmare le ordinanze di demolizione. Sicuramente si tratta di immobili che hanno deturpato il territorio e le nostre risorse naturalistiche. Alcuni consiglieri mi hanno fatto pervenire un documento e ritengono che la competenza sia dell’Amministrazione comunale, tant’è che ho chiesto un parere all’Assessore territorio e ambiente. Il consiglio comunale si dovrebbe esprimere non sulla demolizione bensì sulla eventuale non demolizione di quegli immobili che potrebbero essere utilizzati per fini sociali. Alcuni consiglieri quindi hanno denunciato la volontà di non voler trattare queste proposte di delibera, quindi appunto per questo ho chiesto il parere dell’Assessore territorio e ambiente, ritengo quindi che sia opportuno aspettare il suo parere.
Abbiamo investito il Sindaco riguardo a un’altra questione, quella della condanna in primo grado del consigliere comunale Errera per favoreggiamento. Anche qui il Sindaco ha detto “è una vicenda grave ma riguarda il Consiglio comunale, non chiedete a me se Errera deve restare a fare il consigliere. Cosa prevede la legge e quant’altro chiedete ad Alagna”. Lei cosa pensa della vicenda Errera, il consigliere comunale condannato in primo grado per favoreggiamento alla mafia nell’ambito delle inchieste sulla cosca di Marsala?
Non è una sentenza definitiva, è stato appunto condannato in primo grado dal tribunale di Palermo. Aspettiamo notizie dalla prefettura prima di adottare dei provvedimenti. Quindi non è compito del Consiglio comunale ma deve essere la prefettura a prendere i provvedimenti sul consigliere.