Alla vigilia del decennale della sua morte (il 19 gennaio), Letizia Moratti propone di dedicare una via di Milano alla figura del leader socialista e scoppia la polemica. Da un lato l’Idv con l’ex magistrato Di Pietro che attacca: «Era un condannato e latitante, Napolitano lo ricordi per quello che è stato». Nella sua battaglia contro ''via Craxi'', Di Pietro non è solo. Al suo fianco, proprio come ai tempi di Mani Pulite, c'e' il vecchio capo del pool Francesco Saverio Borrelli, anch'egli convinto che sia ''indecoroso e insultante'' dedicare una strada ''a chi e' morto da latitante''. Completa il ''trittico'' degli anticraxiani ''doc'' un altro ex della magistratura: l'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris, che bolla come ''indecente'' l'idea del sindaco di Milano. Per la verita', nemmeno la Lega Nord sembra tutta entusiasta dell'iniziativa del sindaco milanese. ''No grazie'', dice Matteo Salvini, dando voce alla vecchia anima ''giustizialista'' del Carroccio. Ma quella di Salvini è' l'unica voce contraria tra i leghisti, che preferiscono tacere. Tace anche il Pd, che deve forse ancora metabolizzare le passate riabilitazioni di Craxi (Fassino lo inserì nel ''Pantheon'' del partito, per Veltroni ''innovò più di Berlinguer'').
L’ex Senatore Pietro Pizzo ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al Sindaco di Marsala, Renzo Carini, per invitarlo ad intitolare all’ex Presidente del Consiglio il largo dove giace la più classica delle incompiute marsalesi, il Monumento ai Mille.
Scrive Pizzo a Carini: “Ti sto scrivendo,riconoscendo la tua grande sensibilità , perchè tu possa dare attuazione all’ordine del giorno, presentato da me e dal compianto Enzo Genna e approvato dal Consiglio Comunale nel passato quinquennio. Tale ordine del giorno prevedeva di intitolare il largo ,dove si deve realizzare il monumento ai Mille, a Bettino Craxi per il decennale della scomparsa. Craxi,è stato riconosciuto da tutti come grande statista ed è stato lui ,da Presidente del Consiglio, a porre la prima pietra del suddetto monumento. E' stato a Marsala ,città che amava,parecchie volte anche da segretario del P.S.I.”.
E’ singolare che la richiesta cada per un’area, quella del non-monumento ai Mille, che invece è il simbolo di un modo di amministrare sicuramente non efficiente. Bettino Craxi, come abbiamo raccontato di recente, venne in un giorno afosissimo di luglio, nel 1986, ad inaugurare la costruzione del Monumento ai Mille, che Marsala aspettava da un secolo e mezzo. «Speriamo che non resti un'opera incompiuta», si lasciò sfuggire l'allora presidente del Consiglio tra migliaia di garofani rossi e bandiere tricolori Il progetto, firmato dall’architetto Emanuele Mongiovì, prevedeva due poppe di nave, in travertino e a grandezza quasi naturale, che si fondono in una sola prua a ricordare i due bastimenti dell'impresa, il Piemonte e il Lombardo, convergenti nell'unicità del Risorgimento. Misure: 70 metri di lunghezza per 26 di larghezza. Poi un albero maestro che si innalza per 47 metri, visibile dalle Egadi. A prua, svettante per 5 metri, Giuseppe Garibaldi.
Nelle intenzioni di Pietro Pizzo, che volle fortemente il progetto, il monumento doveva custodire anche un centro di cultura, un museo del Risorgimento.
Ma si scoprì poco dopo che il monumento sorgeva su area demaniale. E la Regione Siciliana bloccò tutto.