Il Tribunale di Marsala ha assolto una donna di Partanna imputata del reato di furto di energia elettrica di cui era recidiva. Quando fu scoperto il reato la donna ha dichiarato di averlo fatto per necessità, perché con lei vivevano la figlia e i nipoti e che a causa della mancanza di un lavoro stabile non aveva la possibilità di pagare le utenze dell’ energia elettrica. Nel corso del dibattimento i militari intervenuti hanno confermato le dichiarazioni della donna, e il fatto che le sue condizioni di disagio economico erano riconosciute da tutti. Nella sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale lilibetano si legge che, sebbene ci fossero gli estremi del reato di furto aggravato, la sua condotta era giustificata da un reale stato di bisogno determinato da condizioni economiche di forte disagio. Prima della sentenza anche il Pubblico Ministero alla luce di quanto stabilito dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani ha concluso per l’esclusione dell’antigiuridicità del fatto contestato all’imputata e alla stregua di ciò il Giudice monocratico ha concordato sul fatto che il reato:«commesso da persona non punibile stante lo stato di necessità».