E’ una pena esemplare (per la difesa: “spropositata”) quella che il pubblico ministero Giulia D’Alessandro ha invocato per il 45enne avvocato marsalese Andrea Guglielmo Baldassare Lentini, processato per lesioni personali gravi, minacce, violazione di domicilio e ingiurie davanti al monocratico Vito Marcello Saladino. Per l’avvocato Lentini, agli arresti domiciliari dal 20 gennaio 2015, il pm ha, infatti, chiesto la condanna a sette anni di carcere. Il legale alla sbarra è accusato di avere aggredito e picchiato, in due diverse circostanze, prima un anziano vicino di casa e poi un collega. In entrambi i casi, le vittime hanno dovuto far ricorso a cure ospedaliere. La prima contestazione è relativa a fatti che sarebbero accaduti in contrada Terrenove il 24 aprile 2014, quando Lentini avrebbe fatto irruzione nel giardino di un vicino di casa (Natale Galfano, di 80 anni) e, dopo averlo fatto cadere a terra con una spinta, l’avrebbe colpito con violenti calci alla testa, alla spalla e al fianco, tanto da provocargli trauma cranico e facciale con indebolimento dell’udito e una riduzione della vista. Questo, a quanto pare, perché il vicino si era lamentato per l’eccessivo abbaiare dei cani. Il 25 settembre 2014, invece, in via Mario Nuccio, il legale avrebbe aggredito, picchiato e ingiuriato un suo collega, Giuseppe Culicchia, di 42 anni. Lentini affrontò il collega in una strada del centro di Marsala e lo colpì, secondo l’accusa, a pugni in faccia, provocandogli lesioni alle ossa facciali e al nervo ottico. Alla base della lite con il collega vi sarebbe stato il pagamento dell’onorario, a Culicchia, per un processo che ha visto Lentini accusato, e poi assolto (ma la Procura ha fatto appello), di violenza sessuale su una ragazzina di dodici anni. Lentini sarebbe andato su tutte le furie quando venne a sapere che il suocero aveva pagato, a sua insaputa, la parcella a Culicchia (che l’aveva difeso nel processo) e che questi aveva accettato il denaro. “Quella di Lentini – ha affermato il pm – fu un’azione brutale. Le lesioni provocate non possono avere attenuanti. Il racconto di Culicchia è preciso. Ci sono, poi, anche le certificazioni mediche. Sul pagamento dell’onorario non prendo posizione, ma non può essere una giustificazione”. I reati di violazione di domicilio e minacce sono contestati in relazione all’aggressione a Galfano. Lentini avrebbe fatto irruzione nel giardino di Galfano e lungo il viottolo dove ha “diritto di passaggio” (“ma non certo – ha detto il pm – per fare quello che ha fatto”), dopo aver fatto cadere l’anziano a terra, l’avrebbe colpito con violenti calci alla testa, alla spalla e al fianco. E questo perché il vicino si era lamentato per l’abbaiare dei cani. A Lentini si contestano anche le minacce alla romena Carmen Elena Radu, di 46 anni, intervenuta in aiuto del Galfano, di cui è figlia adottiva. “In entrambi i casi – ha proseguito il pm – la versione di Lentini è inattendibile. L’unico a farsi male alle mani è stato lui. Nel caso dell’aggressione a Galfano, Lentini modifica la versione dei fatti. Dice, poi, che l’anziano avrebbe tentato di strangolarlo, ma io questa scena non riesco proprio a immaginarla, considerata la differenza di età e di forza”. Culicchia è parte civile, come pure l’Ordine degli avvocati. A rappresentare il primo è l’avvocato Francesca Lombardo, mentre per l’Ordine c’è Umberto Coppola. Entrambi si sono associati alla richiesta di condanna avanzata dal pm. La sentenza è prevista per il 19 luglio. Legale dell’imputato, che è agli arresti domiciliari dal 20 gennaio 2015, è il palermitano Bartolomeo Parrino, che ha dichiarato: “Il pm non ha prodotto prove che ci sia stata aggressione. Tutti i consulenti hanno detto che c’è stata colluttazione. Quindi, in entrambi i casi, se le sono date a vicenda e c’è stato chi ha avuto la peggio. Al massimo, ci può essere stato un eccesso colposo di legittima difesa”. Nel corso dell’udienza, il legale palermitano ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari, ma il pm D’Alessandro ha negato il consenso (“Lentini è ancora pericoloso perché incapace di gestire le situazioni di stress”).