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24/05/2018 06:00:00

Francesco Silvano (Uilcom Trapani):"63 dipendenti Telecom rischiano il posto di lavoro"

Francesco Silvano responsabile territoriale della Uilcom. Ha lanciato un allarme che riguarda tanti dipendenti della Tim in provincia di Trapani. Che succede?

Ci ritroviamo dal 16 maggio scorso con Telecom Italia che ha aperto la procedura di cassa integrazione per 29.763 lavoratori. Oserei considerarlo non un allarme ma qualcosa di più. Seppur da tempo l’azienda aveva dichiarato un esubero di 4.500 unità, tuttavia questo ci preoccupa. E' stata una decisione unilaterale, non discussa con le organizzazioni sindacali, meno che mai può essere considerata condivisibile.

A Trapani questa vicenda interessa 63 dipendenti su 119 lavoratori.

Sì, è proprio così. Sulla forza lavoro complessiva di 119 che la Telecom Italia conta in provincia di Trapani, avremmo una ricaduta su 63. Si è aperta questa procedura. Adesso abbiamo 25 giorni per potere trattare con la speranza di trovare soluzioni auspicabili.

Come si è arrivati a questa crisi della Tim?

Si è arrivati perché negli anni la Telecom è stata considerata alla mercè di tutti i mercati. Fino a non molto tempo fa avevamo la proprietà nelle mani dei francesi con Vivendi e Bollorè al comando ed è di qualche giorno fa, invece, la scalata a Telecom del fondo Elliot. Basta ricordare che in Italia non abbiamo più un’azienda di telecomunicazione. E’ vergognoso che un Paese come l’Itala si privi di un’azienda delle telecomunicazioni. E’ risaputo che queste sono tra gli asset più importanti che un Paese può detenere.

Silvano, che clima c’è tra voi dipendenti della Telecom a Trapani?

Certamente non è sereno. Non lo è per i dipendenti, non lo è per i familiari e oltremodo preoccupante. E’ chiaro che le organizzazioni sindacali ci inducono a chiedere ed ottenere un tavolo e che questo possa portare a degli auspici che eviterebbero la cassa integrazione stessa. Questa rappresenta il preludio di un licenziamento che già solo doverlo pronunciare mi fa oltremodo timore. Noi stiamo dicendo che è possibile lottare o porci in contrapposizione alla cassa integrazione con il contratto di solidarietà difensiva e perché no servirci dell’articolo 4 della legge Fornero che consenta la possibilità di esodare tutti quei soggetti che sono nelle condizioni che allo scadere dei quattro anni potrebbero aggrapparsi alla pensione stessa. Voglio dire che gli strumenti ci sono. Occorre discuterli, occorre tanto buon senso, occorre crederci e in ultima analisi, se mi è consentito dire, occorre volerlo.