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25/05/2018 06:00:00

Aree industriali, la restaurazione di Turano. A Trapani Re, e nel resto dell'isola....

 Aveva addirittura annunciato un atto ispettivo. Alla fine, invece, ha fatto cambiare tutto, per non cambiare nulla. Mimmo Turano, assessore alle attività produttive di Musumeci, ha da qualche giorno nominato i nuovi commissari dei Consorzi Asi.

Dopo l'inchiesta di Tp24.it sul funzionamento del Consorzio Asi di Trapani Turano aveva annunciato l'avvio di un'attività ispettiva, poi ha confermato l'ingegnere Pietro Re come commissario.

Come diceva Antonello Montante, l'ex numero uno di Confindustria Sicilia che sulle aree artigianali aveva più di un interesse: "Con l'assessorato alle attività produttive puoi fare la terza guerra mondiale". E la guerra di Turano, evidentemente, è una guerra di posizione.

Ma a ben guardare sono tante le cose che non vanno in questa ultima infornata di nomine. A cominciare da Trapani, dove Piero Re è stato nominato Commissario liquidatore al Consorzio Asi di Trapani, ma dove ancora non arriva la giusta chiarezza sulle vicende raccontate da Tp24.it e sulle inchieste aperte in procura sulla gestione del Consorzio Asi, che si intrecciano anche con le vicende relative a Mimmo Fazio, l'ex deputato e Sindaco di Trapani per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, citando, in uno degli episodi, anche l'insediamento nell'area industriale di Trapani di Stefania Mode srl.

Poi, a Catania è stato nominato Commissario liquidatore del Consorzio Asi Salvatore Valenti.  Valenti, nel 2013, periodo in cui Alfonso Cicero ricopriva l’incarico di Presidente dell’IRSAP, era stato sospeso dal servizio a seguito di una condanna in primo grado emessa dal Tribunale di Catania per abuso d’ufficio. Dopo le dimissioni di Cicero, Valenti, in assenza di nuovi fatti, veniva reintegrato in servizio presso l’IRSAP con atto disposto dal Vice Direttore Generale Carmelo Viavattene. 

La sentenza di condanna per Valenti è stata confermata dalla Corte d'Appello, pena di un anno, nel 2017. 

Attualmente Valenti è imputato davanti il Tribunale di Catania per altri e nuovi fatti commessi sempre nell’esercizio delle sue funzioni. Risponde del reato di abuso d’ufficio aggravato dall’ingiusto vantaggio patrimoniale. Il processo è in corso di svolgimento e l’IRSAP, al tempo in cui Cicero ricopriva l’incarico di Presidente, si era già costituito parte civile davanti al GIP in sede di richiesta di rinvio a giudizio. 

Infine c'è anche una  sentenza di condanna definitiva per danni erariali a carico di Valenti emessa dalla Corte dei Conti nel Settembre del 2016, per rimborsi illeciti incassati nel periodo in cui ricopriva il ruolo ruolo di Consigliere della Provincia regionale di Catania: 1273 euro. 

Passiamo a Gela. Lì il Commissario liquidatore è Franco Gallo.  Proprio a Gallo, alcuni anni fa, era stato revocato per “incompatibilità ambientale” l’incarico di Dirigente Generale del Consorzio ASI di Gela. Inoltre, nel 2011 il Consorzio ASI di Gela aveva attivato a carico di Gallo un procedimento disciplinare con misura cautelare di sospensione dalle funzioni di incarichi dirigenziali per un periodo di 3 anni.

Poi c'è il Dott. Antonino Casesa, attualmente capo del personale dell’IRSAP nel ruolo di Dirigente Responsabile dell’Area Risorse Umane. Casesa nel 2012, periodo in cui ricopriva l’incarico di Commissario straordinario del Consorzio ASI di Agrigento, è stato condannato per danni erariali due volte in via definitiva, per fatti  diversi, con sentenze disposte dalla Corte dei Conti a Febbraio e a Settembre del 2016 per avere determinato illecitamente, nel ruolo di Direttore Generale del Consorzio ASI di Agrigento, maggiori compensi a favore dell’ex Presidente del Consorzio  Stefano Catuara e per avere acconsentito a che Catuara utilizzasse ripetutamente l’autovettura di servizio per i suoi spostamenti dalla propria abitazione alla sede del Consorzio. Inoltre, Casesa  è destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio disposta dalla Procura della Repubblica di Agrigento nel 2014, di cui il GUP ha rilevato il difetto di notifica, per i reati di peculato e concorso in abuso d’ufficio, illeciti che sarebbero stati commessi nell’esercizio delle sue funzioni.

Ancora, c'è l' Ingegnere Carmelo Viavattene nominato sempre da Turano Commissario liquidatore Consorzio ASI di Enna, nonostante le pesantissime contestazioni fattegli nel 2016 dall’organo di vigilanza del dipartimento regionale delle attività produttive e nel 2017, dall’IRSAP, per la sua gestione intrapresa quale Vice Direttore Generale dell’IRSAP, ruolo esercitato da ottobre 2015 a giugno 2017.

Ma non finisce qui. C'è  Salvatore Callari nominato i Commissario liquidatore Consorzio ASI di Agrigento . La Procura della Repubblica di Agrigento a marzo del 2017 ha fatto ricorso davanti la Corte d’Appello di Palermo avverso la sentenza del 2016 di assoluzione nei confronti di ex amministratori e dirigenti del del Consorzio ASI di Agrigento tra cui Callari, contro il quale il PM, nella fase processuale di primo grado tenutasi davanti il Tribunale di Agrigento, aveva richiesto la condanna ad 1 anno di reclusione per abuso d’ufficio continuato commesso nelle procedure dei bandi di gara del  Consorzio relativi ad ingenti finanziamenti comunitari. Pertanto, attualmente Callari è sotto processo davanti la Corte d’Appello di Palermo in attesa di sentenza.

Infine, Leonardo Migliore,  nominato Commissario liquidatore Consorzio ASI di Ragusa.  Migliore nel 2013,  era stato sospeso per dieci giorni dal servizio con privazione della retribuzione per gravi violazioni correlate alle procedure antimafia nei confronti di un’impresa edile che aveva realizzato importanti opere pubbliche nell’area industriale di Ragusa.