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20/02/2019 06:00:00

Lo Curto: "Finanziaria di responsabilità all'Ars. Maggioranza risicata, ma No a ribaltoni"

Eleonora Lo Curto, capogruppo all’Ars per l’Udc, la Finanziaria è stata approvata, dopo una lunga maratona notturna. Che Finanziaria né venuta fuori?

 

E’ la prima volta dopo 15 anni che si approva una Finanziaria solo dopo un mese di esercizio provvisorio, è un segnale importante che il presidente Musumeci ha voluto determinare, insieme a tutto il suo governo. Vogliamo rendere giustizia alla Sicilia che ha subito in passato tantissimi torti. E’ una Finanziaria di responsabilità, non possiamo dire che sia una Finanziaria di grande respiro perché quelle si fanno con i soldi. Abbiamo cercato di trovare i soldi per pagare gli stipendi e fare ripartire l’Esa, per i forestali, per evitare che si bloccassero alcuni servizi, abbiamo messo i soldi per l’Irvo. Per poter promuovere azioni di sviluppo serie occorrono molti soldi e non solo non ce li avevamo ma siamo ricorsi ad una serie di artefici.

 

In che senso?

 

Ci siamo ritrovati con un buco di oltre 600 milioni di euro, abbiamo lavorato in maniera forte per tentare di costruire questa manovra.

 

La manovra ha congelato i soldi che bisogna dare a Roma, ci saranno problemi da qui a breve?

 

Intanto, era l’unica manovra possibile. Abbiamo trovato i soldi per le categorie che devono avere pagati gli stipendi, per le altre somme che dobbiamo restituire a Roma per effetto del pronunciamento della Corte dei Conti abbiamo chiesto e stiamo chiedendo di aiutarci. Questa possibilità ci può essere data se il governo nazionale ci concederà di spalmare in trenta anni il debito che abbiamo. Noi diamo allo Stato una somma incredibile, grazie all’accordo che allora fece Crocetta con il governo nazionale, Gentiloni presidente del Consiglio, e che sta portando le province allo stremo, in default.

 

Cosa accadrà, quindi?

 

C’è una interlocuzione seria da parte del governo regionale perché il governo nazionale ci permetta di spalmare le somme in trenta anni, a costo zero per lo Stato.

 

Lo Curto, il presidente Musumeci è amareggiato da questa maggioranza che traballa…

 

Chiaramente noi non abbiamo una maggioranza bulgara, abbiamo numeri risicatissimi, è determinata da uno, quindi basta che ad uno della maggioranza gli passi per la testa di non votare accade che il governo vada sotto. Poi accade anche che le dinamiche parlamentari possano determinare scontentezza, nell’ordine delle cose. Il presidente è il ruolo di questa coalizione, è un uomo di grande rigore morale e non accetta l’idea che si possa condividere, pensa che tutti noi dobbiamo sostenere il governo. Bisogna trovare il modo per coinvolgere di più i deputati.

 

Onorevole, lei ha creduto a questa proposta dei Cinque Stelle di azzerare tutta la giunta e di procedere con un governo tecnico?

 

I Cinque Stelle vogliono a tutti i costi sedere e occupare poltrone e potere, vogliono governare a tutti i costi. Lo abbiamo visto con il governo giallo-verde, non c’è alcuna linea politica, non sono d’accordo in nulla, sono diametralmente opposti. Una cosa è certa, il presidente Musumeci non accetterebbe mai né ribaltoni né ribaltini, se vogliono collaborare lo possono fare. Noi non siamo né settari né utilizziamo la logica del pregiudizio, ci guida la logica della tutela degli interessi dei siciliani. Loro chiedono che Musumeci tradisca la sua coalizione, il presidente non tradirà il programma con cui ci siamo presentati agli elettori. I Cinque Stelle si devono rassegnare: resteranno all’opposizione di questo governo. Le elezioni in Abruzzo dimostrano una cosa: vince Salvini senza una logica politica, il vero nemico di Salvini è proprio il suo collega Luigi Di Maio.