L’avevano fatto presidente della commissione Accesso agli atti. Che poi è quella sulla trasparenza e legalità. La spilla dei 5 Stelle al petto doveva essere garanzia di “onestà”, ma è stato un boomerang per Aldo Rodriquez, consigliere grillino di Marsala, finito indagato per il caso delle firme false in commissione scoperto da Tp24.it.
Rodriquez è finito indagato, e alla fine si è dimesso da presidente di quella commissione, con l’accusa di falso ideologico in atto pubblico. Stesso reato contestato nell’avviso di garanzia notificato dalla Procura di Marsala anche a un’impiegata comunale che nel giugno 2017, epoca dei fatti contestati, svolse l'attività di segretaria verbalizzante della commissione.
Secondo l'accusa, Rodriquez avrebbe attestato falsamente la presenza in una seduta della commissione del consigliere comunale Alfonso Marrone (gruppo "Una voce per Marsala"), anche lui indagato.
Proprio da qui nascono i guai del consigliere comunale grillino, da quelli del suo collega Marrone.
Tp24.it ha raccontato con un inchiesta a puntate il caso di Alfonso Marrone, il consigliere comunale licenziato dalla casa di cura in cui lavorava da anni, perchè prendeva permessi per motivi istituzionali, ma in realtà anzichè andare in consiglio comunale andava a sbrigare le sua faccende. “Condotta contraria alla buona fede”, “abuso del diritto”, “disvalore contrattuale e sociale”. Con queste parole il giudice del lavoro di Marsala ha deciso che è stato giusto licenziare Alfonso Marrone, rigettando il ricorso del consigliere comunale contro il licenziamento.
L’azienda per cui lavorava marrone, la casa di cura Morana, aveva percepito che ci fosse qualcosa di strano nel suo comportamento, nelle sue assenze dal lavoro. Marrone giustificava il tutto con dei permessi retribuiti. La vicenda può sembrare privata ma non lo è. Il consigliere lavoratore infatti presenta dei permessi per assentarsi dal luogo di lavoro per seguire i lavori di consiglio comunale o di commissione. L’azienda, poi, si fa rimborsare dal Comune le ore di assenza del suo lavoratore. Il caso Marrone coinvolge quindi anche Aldo Rodriquez, presidente della commissione Accesso agli atti di cui lo stesso Marrone fa parte.
L’episodio grave che Tp24.it ha raccontato è questo. Il 7 Giugno 2017 c’è un’attestazione su carta intestata a firma del Presidente della Commissione “Accesso agli atti” che non ha data nè numero di protocollo, che certifica una circostanza che sembra falsa: attesta che Marrone era in commissione, dalle 12 alle 13, quando in realtà, secondo le indagini, era a casa. Non ha mai partecipato alla riunione. Il presidente della Commissione è Aldo Rodriquez, dei Cinque Stelle. E’ lui che sigla questa dichiarazione (la potete vedere qui). Dalle 12 alle 13 di quel giorno, Marrone, stabiliscono gli investigatori, è a casa sua. Ecco cosa dichiara in udienza l'investigatore privato ingaggiato dalla casa di cura in cui lavorava Marrone:
Nel verbale della riunione, Marrone risulta presente. Invece è altrove. Qui potete scaricare il verbale. Come mai c'è la firma del presidente Rodriquez in una dichiarazione che attesta una cosa non vera ? Come mai Marrone firma il foglio presenze di una riunione alla quale, secondo chi lo ha seguito, non partecipa? E' quello che si chiedono in Procura.
"Non so nulla - dichiarò il consigliere Rodriquez a Tp24.it -. Di sicuro io non firmo fogli di presenza di consiglieri comunali che non ci sono durante le riunioni". E allora? Rodriquez pensò che la firma fosse stata copiata, ma in realtà sembra proprio la sua ("la mia sigla - ammette lui stesso- è difficile da copiare..."). Aggiunge il consigliere: "E' assurdo pensare che io possa fare una cosa del genere. Non esiste proprio".
Dopo l’inchiesta di Tp24 sia Marrone che Rodriquez si sono difesi in aula, gli altri consiglieri hanno condannato le condotte dei colleghi? Niente affatto, è stato un continuo attacco al nostro giornale che aveva scoperto il caso.
Intanto è finito indagato Rodriquez che si è anche dimesso da presidente della commissione Accesso agli atti.