Quattro condanne, quattro assoluzioni e due rinvii a giudizio sono stati chiesti dal pm Giulia D’Alessandro per le dieci persone coinvolte, nel marzo 2018, nell’operazione “Caronte” (favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando di sigarette estere).
Gli imputati sono processati con rito abbreviato davanti al giudice delle udienze preliminari di Marsala Francesco Parrinello. L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Sciacca e coordinata dalla Procura di Marsala. I fatti contestati risalgono al 2017. La pena più severa (sei anni e 8 mesi di carcere) il pubblico ministero l’ha invocata per Montasar Bouaicha, di 30 anni, tunisino, difeso dall’avvocato Luisa Calamia.
Sei anni, invece, sono stati chiesti per Salvatore Calcara, di 51, di Sambuca di Sicilia, cinque anni e mezzo per Marco Bucalo, di 33, di Menfi, e un anno e mezzo per Michele Salvetti, di 45, di Brescia. Per Bouaicha, Calcara e Bucalo anche 17 mila euro di multa per ciascun trasporto di migranti. Il rinvio a giudizio, invece, è stato per i tunisini Fathi Taleb, di 35 anni, e Nabil Zayar, di 37, residente a Petrosino, entrambi attualmente latitanti, mentre l’assoluzione per il pregiudicato Angelo Licciardi, di 60, di Marsala, difeso dall’avvocato Luigi Pipitone, Giuseppe Morreale, di 50 anni, di Santa Margherita Belice, Girolamo Stassi, di 58, di Partanna e Lillo Barbera, di 50, di Menfi.
Dopo la requisitoria del pm, ci sono state le arringhe difensive. La sentenza dovrebbe essere emessa in settembre. L’operazione “Caronte” scattò a seguito di indagini, con pedinamenti e intercettazioni, nel corso delle quali gli investigatori riuscirono a documentare le varie fasi organizzative ed esecutive delle traversate, attuate con potenti motoscafi che, dalle spiagge di Al Huwariyah, in Tunisia (punto più vicino alle coste italiane), raggiungevano i litorali di Marsala e Mazara.