Piera Aiello non poteva candidarsi alla Camera dei Deputati. Il certificato elettorale era non valido, si basava su informazioni sbagliate, solo che Aiello non lo sapeva. Il dolo non è stato provato e così è arrivata l'archiviazione definitiva per la deputata testimone di giustizia eletta nella circoscrizione Marsala con il Movimento 5 Stelle.
Del caso ce ne siamo occupati diverse volte su Tp24. Ieri è diventata definitiva l’archiviazione, disposta il 27 novembre 2019 dal gip di Sciacca Antonino Cucinella, su richiesta dello stesso pm (e con l’opposizione della “parte offesa”), del procedimento penale che per falso ideologico in atto pubblico in concorso era stato avviato a carico di Piera Aiello, 53 anni, testimone di giustizia, eletta alla Camera dei deputati per il M5S nel collegio uninominale di Marsala nel marzo 2018, e di Rosario Sanfilippo, di 65 anni, ex responsabile (adesso in pensione) dell’Ufficio elettorale di Partanna, che rilasciò alla Aiello il certificato attestante la sua iscrizione nelle liste elettorali del Comune belicino, necessario per candidarsi alle ultime elezioni politiche. Il giudice monocratico di Sciacca Renato Zichittella ha, infatti, respinto il reclamo presentato contro l’ordinanza di archiviazione da Tiziana Pugliesi, 45 anni, avvocato di Alcamo (Tp), candidata alla Camera del centrodestra alle ultime elezioni politiche, dal cui esposto alla Procura di Sciacca era partita l’indagine. La Pugliesi denunciava la “falsità” del certificato di iscrizione di Piera Aiello nelle liste elettorali di Partanna. E questo perché dal 1991 sottoposta a programma di protezione e con un’altra identità. Contro l’archiviazione del procedimento la Pugliesi, assistita dall’avvocato palermitano Giuseppe Oddo, aveva presentato reclamo contro l’archiviazione, chiedendo che venisse dichiarata la “nullità” dell’ordinanza del gip Cucinella per “violazione dei diritti di parte offesa”.
Un rilievo che il giudice Zichittella ha rigettato, confermando la decisione del gip, con una ordinanza “non impugnabile”. E per questo i legali di Sanfilippo, gli avvocati Enza Pamela Nastasi e Vincenzo Savalla, hanno espresso la loro “soddisfazione”. A difendere la Aiello sono stati, invece, gli avvocati palermitani Aurelio Bentivegna e Marcello Drago. Nell’ordinanza di archiviazione per Aiello e Sanfilippo, il gip Cucinella ha scritto che l’ex funzionario comunale nel suo interrogatorio ha dichiarato che la Aiello risultava essere stata cancellata dalle liste elettorali di Partanna dal 2004 per “irreperibilità”. Aggiungendo che per poter rilasciare il certificato, chiesto dal legale della Aiello, era necessario provvedere ad una nuova iscrizione, che apparve possibile alla luce del fatto che da un successivo controllo sul registro informatico del Comune Piera Aiello risultava residente a Partanna, nell’abitazione dei genitori. E le dichiarazioni del funzionario comunale hanno trovato riscontro nella documentazione acquisita dalla polizia giudiziaria. L’abitazione fu, poi, venduta al demanio (che a sua volta l’ha venduta a privati), ma la Aiello, scrive il gip, ha dichiarato di avere maturato la convinzione di avere mantenuto l’indirizzo di residenza originario. Quantomeno, “quale polo residenziale fittizio, conformemente a quanto previsto dalla normativa che disciplina il cambio di generalità dei testimoni di giustizia”. In diverse occasioni pubbliche, inoltre, Piera Aiello ha utilizzato il suo vero nome. Il convincimento della testimone di giustizia, infine, concluse il gip, secondo il quale non c’è prova del dolo, ha trovato “oggettivo riscontro nella documentazione anagrafica del Comune di Partanna, sulla quale pure ha fondato il proprio convincimento e buona fede lo stesso Sanfilippo”.