“Il fatto non sussiste”. Con questa formula il giudice monocratico Annalisa Amato ha assolto il 34enne marsalese Vincenzo Maggio dall’accusa di lesioni personali gravissime a causa di incidente stradale.
Il 13 aprile 2017, intorno alle 15, all’incrocio tra la statale 115 per Mazara e la strada comunale di contrada Cuore di Gesù, Maggio era alla guida di un autocarro che si scontrò con un giovane scooterista, Antonino Abrignani, che ovviamente ebbe la peggio, riportando diverse fratture al volto, al polso destro e ad una vertebra lombare, nonché un’emorragia e fratture ai denti. E alcuni postumi sono stati invalidanti. La prognosi di guarigione fu di 40 giorni. Secondo la ricostruzione dell’accusa - che si basava su un testimone che in aula l’avvocato difensore di Maggio, Giovanni Galfano, ha messo in chiara difficoltà, facendo vacillare la sua credibilità – il ragazzo alla guida dello scooter, che procedeva verso il mare, attraversò l’incrocio con il verde. Ma nel processo, l’avvocato Galfano è riuscito a dimostrare che il Maggio non attraversò con il rosso. Dopo la lettura del dispositivo della sentenza, l’avvocato Giovanni Galfano ha manifestato la sua “soddisfazione” per il risultato ottenuto, in quanto “l’imputato – afferma il legale - è stato assolto con la formula piena e perché nel corso del dibattimento processuale è emersa la reale ricostruzione tecnica dell’incidente”.