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12/01/2024 20:10:00

La stipsi nel bambino

La stipsi è l’evacuazione rara e dolorosa di feci dure e voluminose. È un problema frequente nell’infanzia. Il 5% delle visite del pediatra è dovuto al problema dell’evacuazione. La causa più frequente della stipsi nel bambino è la sperimentazione di una evacuazione dolorosa e, conseguentemente, la decisione di rimandare l’evacuazione a tempo indefinito per non sentire dolore. Il bambino impara a “sopprimere” l’impulso ad evacuare, e attua a questo scopo una serie di comportamenti (sollevarsi sulle punte, incrociare le gambe), che vengono definiti come atteggiamenti “ritentivo-fecali”.

I genitori dei bambini stitici li riconoscono e li sanno descrivere molto bene. Voluminose masse fecali si accumulano cosi’ nell’ultimo tratto dell’intestino (retto) e aumentano di volume e di consistenza, rendendo l’evacuazione molto fastidiosa e dolorosa, mantenendo il circolo vizioso stipsi-dolore-stipsi. Quando rimangono grosse masse di feci nell’intestino retto, esse fanno si che si abbia la perdita, senza che il bambino se ne accorga, di piccole quantità di feci liquide che premono a monte. Il bambino avrà spesso le mutandine sporche: questo fenomeno viene chiamato soiling (soil in inglese significa sporcare) e scomparirà quando scomparirà la stipsi.

I genitori devono sapere che il trattamento della stipsi è prolungato e richiede di solito almeno un anno e molta pazienza; che i farmaci che il pediatra potrà prescrivere sono ben tollerati e largamente sperimentati. Il cardine della terapia della stipsi è quello di rendere l’evacuazione non più dolorosa, ma confortevole. Per ottenere questo risultato bisogna:
rendere le feci più morbide con la somministrazione di “rammollitori” e di fibre, e con l’assunzione di abbondanti quantità di liquidi;
impedire che si formino masse rettali troppo voluminose; ciò si ottiene facendo evacuare il bambino ogni 2 massimo 3 giorni;
curare, se ci sono, patologie anali che rendono dolorosa l’evacuazione, come le ragadi;
invitare il bambino ad evacuare nel bagno di casa dove ha il massimo comfort e privacy, a ore fisse della giornata (tardo pomeriggio, dopo cena) e senza fargli fretta; educare il bambino ad assumere la posizione più adatta all’evacuazione. La posizione più adatta è quella primordiale dell’accovacciamento: piante dei piedi ben appoggiate, ginocchia distanti. Questa postura favorisce il torchio addominale (lo spingere) e il rilasciamento degli sfinteri.

L’uso del vasino risponde a queste caratteristiche posturali assai meglio del WC, che costringe il bambino a una postura assai meglio del WC, che costringe il bambino a una postura innaturale con le mani sulla ciambella per non cadere, le ginocchia unite e i piedi penzoloni. L’utilizzo dei riduttori in commercio, e che si applicano ai WC, non modifica sostanzialmente la postura del bambino. Se il bambino considera una regressione il ritorno al vasino, è consigliabile unire al riduttore uno sgabello a ferro di cavallo, da porre ai piedi del WC, che consenta al bambino di tenere le ginocchia distanti e le piante dei piedi saldamente appoggiate sullo sgabello.

Questo sgabello non è disponibile in commercio, ma può essere commissionato a un artigiano. I genitori si domandano se possono aiutare il bambino affetto da stipsi ad acquisire abitudini alimentari che siano di aiuto alla cura della stipsi. Spesso compiono grandi sforzi per indurre il bambino a consumare alimenti ricchi di fibre. È tuttavia importante evitare situazioni conflittuali al momento del pasto, dato che già il momento dell’evacuazione è causa di stress per il bambino e la famiglia. Si può raccomandare al bambino di aumentare il consumo di frutta e verdura come tutti i componenti della famiglia, e di cercare di identificare l’alimento preferito dal bambino; spesso la frutta a dadini condita con zucchero e limone e servita col gelato è più apprezzata dl minestrone, più volte consigliato e non amato dai bambini. A questo proposito si ricorda che la pera è spesso gradita e ha il vantaggio di un contenuto di fibra mediamente più elevato degli altri frutti.

Dott. Angelo Tummarello
Pediatra di famiglia
Consigliere provinciale Federazione Italiana Medici Pediatri
Ricercatore e divulgatore scientifico
Marsala
Cell.3384553511
Email: dott.a_tummarello@libero.it